Se pensavate che quella fra Huawei e Samsung sia la sfida più accesa attualmente in ambito mobile, probabilmente non siete a conoscenza della guerra fraApple eQualcomm. Portata avanti per mesi e mesi in varie aule di tribunale, adesso la situazione sembrerebbe essersi calmata. Ma come può accadere in circostanze come questa, se la diatriba si è protratta così a lungo è anche per i rapporti non propriamente tranquilli presenti fra i rispettivi CEO, ovvero Tim Cook e Steve Mollenkopf.
Tim Cook e Steve Mollenkopf: una diatriba che si rispecchia nella lotta fra Apple e Qualcomm
Lo scorso marzo è stato stabilito che Apple debba versare 31 milioni di dollari nelle casse di Qualcomm, a causa della violazione di alcuni brevetti. Ma la situazione si è fatta più contorta, visto che diverse giurie hanno dato esiti opposti in cause differenti ma ricollegate al succitato punto. Questo per dire che se la situazione fra i due CEO fosse più calma probabilmente sarebbe stato raggiunto un accordo. Almeno stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, secondo cui fra i due ci sarebbe una forte antipatia, sia a livello aziendale che caratteriale.
Basti pensare all’imponente accordo fra Qualcomm e Broadcom, bloccato dalla presidenza Trump e che, secondo Mollenkopf, vedrebbe proprio Apple fra i fautori del blocco. Una situazione difficile che prevedibilmente ha colpito entrambe le aziende: da un lato la perdita dell’acquisizione di Broadcom per Qualcomm, dall’altro i ban alla vendita di iPhone in paesi come Cina e Germania (poi sbloccata successivamente).
Senza contare le conseguenze per i consumatori, con i melafonini che potrebbero arrivare in ritardo nel settore 5G a causa di questi dissapori. E non sembra che per il momento ci possano essere miglioramenti da ambo le parti, sempre secondo il WSJ. Nei prossimi giorni si terrà l’udienza del tribunale di San Diego, dove saranno convocati Tim e Steve e nella quale si dovrebbe decidere l’esito della querelle.
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