Un gruppo composto da ben 47 aziende – e tra queste Google, Apple, WhatsApp, Microsoft e tante altre – si sono schierate contro la proposta del GCHQ di avere la possibilità di intercettare i messaggi delle chat crittografate. Una semplice “possibilità” (o ipotesi, per meglio dire) ma tanto è bastato per muovere i principali colossi globali contro l’intelligence britannica.
Google, WhatsApp, Apple ed altri si schierano contro la proposta del GCHQ britannico
Ovviamente bisogna specificare che non si sta discutendo di una violazione della privacy degli utenti in atto; lo scorso novembre l’agenzia UK ha pubblicato una serie di saggi contenenti una semplice proposta: quella di poter mettere mano ai messaggi privati degli utenti come spettatori fantasma in tutte le conversazioni di messaggistica che si basano su chat crittografate.
Sicuramente una proposta inquietante, ma che ha aperto vari scenari ed un dibattito in merito alla sicurezza. Tuttavia Google, WhatsApp, Apple ed altri non hanno preso bene la cosa e hanno criticato fortemente la proposta del GCHQ britannico.
La privacy e la libertà di espressione degli utenti vengono prima di tutto ed acconsentire ad una simile ipotesi significherebbe distruggere la fiducia verso tutti i principali servizi di messaggistica. In base alla proposta dell’intelligence, il monitoraggio delle chat criptate non sarebbe poi così diverso dalle classiche intercettazioni telefoniche.
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D’altro canto le aziende sarebbero spinte a mentire agli utenti, omettendo la presenza di un terzo incomodo all’interno delle conversazioni. Come già sottolineato più volte, al momento si tratta di una proposta ipotetica al fine di creare una discussione su questo tema. Beh, a quanto pare ci sono riusciti benissimo, tanto da mobilitare le più importanti aziende del settore in un lampo!
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