La seconda developer preview di Android P, peraltro disponibile in beta pubblica, supporta ben tre tipi di notch. La tacca è dunque diventata la normalità sugli smartphone, tanto da essere prevista a livello di sistema. Potrebbe diventare routine e non essere una moda di passaggio? Come mai piace così tanto a Google? I colleghi di CNET hanno avuto modo di intervistareDave Burke – vice presidente dell’area ingegneria di Android direttamente in Google – per conoscere il punto di vista dell’azienda.
Google: il notch esiste e non si può ignorare, non si tratta di gusti
Android P supporta nativamente tre tipi di notch: “ciclopico” ovvero presente in alto al centro dello schermo (quello classico per intenderci), la tacca doppia (sopra e sotto lo schermo) ed infine il piccolo notch posizionato in un angolo a destra dei terminali.
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Durante l’intervista Burke ha spiegato che Big G ha deciso di supportare nativamente il nuovo design perché esiste e non può essere ignorato al fine di migliorare l’ottimizzazione. Non si tratta di avere una predilezione per la tacca, Android P funzionerà alla perfezione anche sugli smartphone che non ce l’hanno, semplicemente è un adeguamento al cambiamento.
Inoltre, ha aggiunto che è comprensibile che i produttori si siano impegnati a creare display più allungati e con la tacca, vista la necessità di offrire schermi più grandi e spaziosi senza aumentare le dimensioni complessive dello smartphone. Secondo Burke, la presenza del notch non è una tragedia, il cervello si adegua in fretta ai cambiamenti e non ci fa più caso.
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