Attorno all’ecosistema di Fortnite girano un sacco di soldi, è innegabile. Soltanto il gioco in sé ha accumulato incassi che superano il PIL di molte nazioni, senza considerare tutte quante le transazioni anche effettuate fra privati. Seppur il gioco sia gratuito, questo successo di profitti deriva principalmente dalle micro-transazioni. Queste consistono nell’acquisto di oggetti in-game tramite V-Bucks, ovvero la moneta virtuale del gioco. Tuttavia, ciò ha generato anche deimercati illegali sull’ormai famigeratodark web, con tanto di società che si occupano di riciclare denaro tramite questa meccanica.
LEGGI ANCHE:
Ecco quanto ha guadagnato Ninja nel 2018 grazie a Fortnite
V-Bucks di Fortnite a prezzi scontatissimi? Potrebbero provenire da fonti illegali
A scoprirlo è statoThe Indipendent, la cui inchiesta si occupa di mettere in mostra come nel circuito siano presenti anche delle società criminali che sfruttano i V-Bucks per i propri loschi scopi. Per chi non lo sapesse, il riciclaggio di denaro consiste nel prendere soldi provenienti da operazioni illecite di vario stampo, utilizzarle per finanziare attività legali e fare profitto da quelle. In questo caso, i malfattori avrebbero acquistato grandi quantità di V-Bucks per poi rivenderli a prezzi scontatie trarne un profitto legale.
Tutto ciò si svolge sul dark web, ovvero tutto quell’insieme di siti a cui è possibile accedere unicamente tramite software specifici come Tor. Inoltre, si tratta di parti di internet difficilmente tracciabili e ben criptate, in modo tale che per le autorità sia piuttosto arduo giungere alla fonte dell’attività sospetta. Basti pensare che soltanto fra settembre e ottobre 2018 ci sono stati ben53.000 casi di truffa online collegate a Fortnite, come evidenziato daThe Indipendent.
[su_app]