Arriva direttamente dalla Corea una notizia che ci dà speranza per il futuro degli smartphone pieghevoli. In prima linea nella categoria c’è Samsung, il cui Galaxy Fold (in arrivo in Italia) è stato aspramente criticato per la fattura del display. Allo stato attuale realizzare uno schermo pieghevole significa doverlo proteggere con uno strato plastico che, al contrario del vetro, si rovina molto più facilmente. Per risolvere questa difficoltà, il produttore avrebbe instaurato una partnership strategica conDolnsys, azienda sud coreana in grado di realizzare schermature in vetro flessibile.
Aggiornamento 12/12: arrivano nuove conferme sul differente approccio per il display del prossimo pieghevole Samsung. La tecnologia protettivo sarebbe definita UTG, acronimo che sta per “Ultra Thin Glass“, come indicano gli ultimi brevetti depositati. Si tratterebbe di un pannello sottilissimo in vetro temperato, con uno spessore inferiore ai 100 micron, se non addirittura 30 micron. Dimensioni pari a quelle di un capello, ma che garantirebbero una resistenza ai graffi ben superiore alla plastica degli attuali pieghevoli.
La collaborazione con Dolnsys potrebbe far nascere un Samsung Galaxy Fold 2 in vetro
Non a caso, si tratta di un accordo in esclusiva che fa sì che soltanto Samsung possa attingere dalle tecnologie di Dolnsys (a cui sicuramente seguiranno quelle della più celebre Corning). La realizzazione di lastre di vetro estremamente sottili, pari a 0.03 mm, fa sì che il materiale sia molto meno rigido del solito. Solitamente i vetri per smartphone sono sottili circa 0.1 mm, uno spessore che fa sì che si rompano se piegati.
Le indiscrezioni suggeriscono che Samsung abbia già anticipato i soldi a Dolnsys per materiali e stabilimenti, permettendogli di avviare la produzione di massa. La volontà di accelerare questo processo potrebbe far sì che questa tecnologia debutti già a bordo di Samsung Galaxy Fold 2.
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