Il riconoscimento facciale di Amazon non piace agli investitori

Per quanto si rivelino spesso utili (ma poco sicuri) come metodo di sblocco su smartphone, i sistemi di riconoscimento facciale continuano a suscitare più di una perplessità. Specialmente quello fabbricato in casaAmazon, denominatoRekognition e che ha già fatto parlare di sé negativamente ad inizio anno. Un sistema che non convince nemmeno gli investitori di Amazon, pronti a bocciarlo fintanto che non ci sarà una vera e propria regolamentazione.

Gli investitori di Amazon vogliono boicottare Rekognition: ecco perché

La motivazione di tale boicottaggio è presto detta: gli investitori temono che possa condurre ad un abuso da parte dei suoi utilizzatori in quanto a violazione dei diritti umani. Anche perché Amazon ha provveduto a fornire Rekognition alla polizia e al governo americano, pertanto si tratta di una situazione piuttosto delicata. Non si tratta di un divieto totale, quello espresso dagli investitori, quanto di uno stop temporaneo, nell’attesa che un’ente indipendente del settore ne confermi la non pericolosità.

Inoltre, si tratta di un messaggio perlopiù politico, dato che alla fine è Amazon ad avere l’ultima parola su una decisione del genere. Ma i dubbi su Rekognition sarebbero più che legittimi: come testimoniato dai test svolti dalla ACLU (American Civil Liberties Union), la precisione di questo sistema è tutta da verificare. Basti pensare che il volto di 28 membri del Congresso USA sono stati associati a sospettati e criminali, creando una situazione al limite del grottesco.

Insomma, servono leggi più precise che regolamentino questa nuova frontiera della tecnologia. E intanto in Europa si iniziano già a testare le prime macchine della verità basata su scansione facciale all’interno di alcuni aeroporti.

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