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Recesso TIM, Vodafone e Wind Tre: l’AGCOM tutela degli utenti dai costi eccessivi

Dopo la decisione del Tar del Lazio in merito al ricorso di Vodafone circa i rimborsi stabiliti per l’abolizione della fatturazione a 28 giorni, arriva un’ennesima buona notizia per i consumatori. L’AGCOM è intervenuta nuovamente in favore degli utenti, stavolta andando a colpire le salatissime spese di recesso e cambio gestore per quanto riguarda TIM, Wind Tre e Vodafone.

AGCOM: approvate le linee guida per recesso e cambio operatore da TIM, Vodafone e Wind Tre

vodafone tim wind tre

Com’è ormai tristemente noto, nell’attuale panorama degli operatori italiani i costi di recesso e cambio operatore sono spesso una batosta per gli utenti, con “penali” salatissime e tempistiche che si protraggono anche fino a quattro anni. Ovviamente la situazione coinvolge sia la telefonia mobile che quella fissa e. ad oggi, solo Iliad ha puntato ad una campagna “senza vincoli”, prima di qualsiasi conseguenza in caso di recesso.

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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha dettato le nuove linee guida che gli operatori dovranno seguire nella loro politica di recesso. Anche se le tempistiche restano perlopiù invariate, l’AGCOM ha stabilito che le spese di recesso di TIM, Vodafone e Wind Tre non possono eccedere il canone mensile pagato dall’utenteper il proprio piano tariffario.

Inoltre, l’eventuale restituzione degli sconti offerti dai vari gestori dovrà – anche in questo caso – essere equa e proporzionata al valore del contratto (e alla durata residua della promozione). Ciliegina sulla torta, gli utenti potranno decidere se versare quanto dovuto in un’unica soluzione oppure tramite rate mensili, proprio come fino a quel momento sono state pagate le rate relative ai servizi offerti dal gestore.

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