È di queste ore la notizie che vede l’arresto di un uomo in Cina a seguito di unfurto di elettricità. Lo scopo del reato?Minare bitcoin, come scoperto a seguito delle indagini svolte dalle autorità. Nel dettaglio, Xu Xinghua avrebbe rubato un totale di 104.000 yuan in elettricità, circa 13.000 euro, dall’impianto di rete ferroviaria locale per alimentare 50 macchine per il mining. Come specificato dai media cinesi, l’uomo è stato multato per 100.000 yuan, circa 12.500 euro, da aggiungere al rimborso della somma rubata, e condannato a tre anni e mezzo di carcere, oltre al sequestro dei macchinari.
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Xu Xinghua avrebbe sottratto energia dagli impianti a partire da fine 2017. La cosa paradossale è che, tolte le spese, egli avrebbe guadagnato qualcosa come1.500 dollari. Non è certo la prima volta che sentiamo notizie del genere. Soltanto lo scorso aprile 2018 sempre la polizia cinese ha messo a segno una retata nella città di Tianjin, confiscando ben 600 computer attaccati abusivamente alla rete elettrica locale.
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Un attività piuttosto prolifica in Asia, quella del mining di criptovalute. Basti pensare che dal 50% al 70% delle attività di mining di Bitcoin di tutto il 2017 sono state svolte in Cina. Questo grazie anche al basso costo dell’elettricità e della componentistica hardware prodotta in loco o nelle nazioni adiacenti.
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