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Sentenza storica: Apple e Samsung rallentano i vecchi smartphone, parola dell’Antitrust che le multa

Parecchi mesi or sono abbiamo assistito ad un vero e proprio scandalo che ha coinvolto Apple, la quale ha ammesso pubblicamente di rallentare gli smartphone datati. Le indagini intorno al performance gatee l’obsolescenza programmata di alcuni modelli hanno avuto luogo in vari paesi nel mondo, tra cui l’Italia, con l’accusa di pratica commerciale scorretta per il gigante hi-tech (e non solo). Ed ora è finalmente arrivata la risposta dell’Antitrust, con una sentenza storica che ha coinvolto sia Cupertino che la rivale Samsung.


Aggiornamento 24/10/2018: dopo la sentenza arriva il comunicato ufficiale di Samsung.


Sentenza storia dell’Antitrust contro Samsung ed Apple per obsolescenza programmata

iphone

Il Garante italiano dei consumatori ha confermato la violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo, sanzionando Apple con una multa di dieci milioni di euro e Samsung con cinque milioni. Entrambi i colossi tecnologici sono accusati di aver imposto ai consumatori degli aggiornamenti software colpevoli di aver rallentato le prestazioni dei relativi smartphone.

Al momento si tratta di una sentenza storica, la prima al mondo che si schiera apertamente contro la pratica dell’obsolescenza programmata. Nel mirino dell’Antitrust, non solo quei firmware che sono andati ad impattare negativamente sulle prestazioni dei device, ma anche l’impossibilità di effettuare un downgrade, in modo da recuperare le performance perdute.

I consumatori non sono stati informati correttamente riguardo agli aggiornamenti per i propri smartphone, i quali “hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni”, istigando negli utenti il bisogno di acquistare i modelli più recenti.

Samsung ed Apple: ecco come hanno rallentato i rispettivi device

Per quanto riguarda il caso di Samsung, la sanzione dell’Antitrust fa riferimento al maggio 2016 e al Galaxy Note 4; l’azienda sarebbe colpevole di aver forzato l’aggiornamento a Marshmallow per allinearlo al Galaxy Note 7, senza tener conto (ed informare gli utenti) dei limiti hardware del dispositivo. I possessori che hanno effettuato l’update si sarebbero ritrovati con uno smartphone danneggiato da riparare nei centri specializzati a caro prezzo.

In merito ad Apple, i melafonini incriminati sono iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus, i quali sarebbero stati colpiti negativamente dall’installazione di iOS 10, pensato per iPhone 7. In questo caso, i modelli in questione sono stati colpiti da spegnimenti improvvisi e malfunzionamenti dovuti dalle maggiori richieste di energia dell’OS. Con l’update 10.2.1 del febbraio 2017, Apple avrebbe introdotto il sistema di rallentamento già citato in molteplici occasioni, senza informare i consumatori.

Inoltre Cupertino non ha fornito assistenza per i dispositivo colpiti e solo successivamente ha introdotto il rimborso del prezzo di sostituzione delle batterie usurate. Infine, sia Apple che Samsung dovranno pubblicare sui siti ufficiali italiani una comunicazione che informi i consumatori della multa e rimandi al provvedimento dell’Antitrust.

Ecco la dichiarazione ufficiale di Samsung | Aggiornamento

Dopo la decisione dell’AGCM è arrivata la risposta della compagnia sudcoreana. Tramite un comunicato ufficiale Samsung ha annunciato che procederà con il ricorso in appello, in quanto la società non ha mai rilasciato aggiornamenti software con l’obiettivo di ridurre le performance del Galaxy Note 4.Al contrario, Samsung ha sempre rilasciato aggiornamenti software che consentissero ai propri utenti di avere la migliore esperienza possibile.

Al momento non resta che attendere ulteriori sviluppi, compreso la risposta di Apple alla sentenza.


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