La febbre delle criptovalute, nonostante alti e bassi, sta prendendo piede un po’ dappertutto. L’ennesima prova? In Russia, alcuni scienziati di un impianto nucleare top-secret sono stati arrestati per aver tentato di usare i supercomputer della struttura per…minare Bitcoin!
Scienziati arrestati per aver minato criptovalute… con un supercomputer!
L’incidente – se così possiamo definirlo – è avvenuto presso il Centro Nucleare di Sarov, una città chiusa riservata esclusivamente ad attività di ricerca ed il cui accesso è riservato solo ai dipendenti. Tutte le restrizioni e la rigidità della situazione non hanno persuaso alcuni scienziati dall’utilizzare i sofisticati computer di una struttura di ricerca nucleare per fini personali. Secondo quanto riportato dai media, compreso BBC News, alcuni ricercatori sarebbero finiti in manette per aver tentato di effettuare operazioni di mining di Bitcoin. Diciamoci la verità, l’idea in sé – sfruttare un supercomputer per minare – è brillante. L’attuazione, un po’ meno.Bitcoin, il valore crolla: banche inglesi ne bloccano l’acquisto
Le operazioni di mining richiedono un’ingente quantitativo di potenza di calcolo e si traducono in alcuni casi in attività illegali, come visto di recente in molteplici situazioni. Secondo la portavoce della struttura, Tatiana Zalesskaya, questo non è il primo tentativo di questo tipo. Si sono verificate situazioni analoghe anche in altre strutture o aziende dotate di una consistente potenza di calcolo.
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