Samsung Experience 9.0 Beta Android 8.0 Oreo aggiornamento

Android 8.1 Oreo ridurrà le dimensioni delle app “inattive”

Il nuovo aggiornamento dell’OS del robottino verde è disponibile già da un paio di settimane in versione Developer Preview e ha introdotto alcune interessanti novità. E a quanto pare, alcune di queste non sono ancora state attivate; infatti, il team di XDA ha scovato una feature all’interno del codice del firmware di Android 8.1 Oreo che permette al sistema di ridurre le dimensioni delle app “inattive”.

Android 8.1 Oreo ridurrà automaticamente le dimensioni delle app “inattive”

Android 8.1 Oreo

Questa funzionalità, al momento, è presente in maniera latente ed è stata scovata grazie ad una particolare stringa presente nel codice di Android Oreo 8.1. Stando a quanto scoperto, il sistema riconoscerà le app che non vengono utilizzate da parecchio tempo e provvederà automaticamente a ridurne le dimensioni. Un’applicazione viene considerata “inattiva” da Android quando non compare né in primo piano né in background per un determinato periodo di tempo. Questa è la stringa che ha rivelato la nuova funzionalità in arrivo con il nuovo update di Android Oreo:

sysprop pm.dexopt.unopt_after_inactive_days

Per quanto riguarda il funzionamento, le app considerate inattive dal sistema non verranno eseguite tramite dexopt (lo strumento che ottimizza i file .dex per produrre un file .odex), in modo da non occupare spazio nella Dalvik cache.

Staremo a vedere se questa feature prenderà piede

Ovviamente, questa feature riguarda soltanto le applicazioni “inattive”, mentre il resto delle app continuerà ad occupare la stessa quantità di spazio. Si tratta comunque una soluzione alquanto gradita, ma che porta con sé alcuni inconvenienti. In primis, la maggior parte degli sviluppatori è concentrata (almeno per ora) sulla major release Android 8.0 Oreo, ancora in fase di beta per numerosi smartphone. Inoltre, la nuova feature che riduce lo spazio delle app inutilizzate non si attiverà automaticamente ma dovranno essere i suddetti sviluppatori ad abilitarla manualmente. Vedremo quanti di questi decideranno effettivamente di sfruttare la futura funzionalità.

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