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Pixie permette di utilizzare gli oggetti personali come password

Dopo l’innovativo sistema di sblocco col palmo della mano, si ritorna a parlare di sicurezza degli smartphone. I ricercatori della Florida International University, in collaborazione con Bloomberg, hanno realizzato un nuovo sistema che potrebbe sostituire la classica autenticazione a due fattori, adottata dalla stragrande maggioranza dei servizi. Si tratta di Pixie, una soluzione di autenticazione remota basata sulla fotocamera, che permette di utilizzare gli oggetti personali come password.

Con Pixie gli oggetti personali diventano delle “password”

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Questa nuova soluzione permetterà agli utenti di utilizzare un qualsiasi oggetto personale come se fosse una password. Basta inquadrare con la fotocamera l’oggetto designato, scattare una foto e il gioco è fatto! Pixie si presenta come un sofisticato sistema di autenticazione, che prevede l’utilizzo di un’immagine di un oggetto personale dell’utente; il software è programmato con un ampio margine di manovra che consente il riconoscimento dell’oggetto anche cambiando l’angolo di visuale (o l’illuminazione).

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Stando alla relazione pubblicata dalla Florida International University, Pixie è compatibile con qualsiasi dispositivo dotato di una fotocamera, compresi smartphone datati, smartwatch e perfino gli occhiali Snap Spectacles.

Pixie è davvero così sicuro come sembra?

Al momento, Pixie è stato testato su device Android utilizzando una vasta gamma di oggetti, tra cui un tatuaggio, un orologio e un portachiavi. E nel caso non foste del tutto convinti del livello di sicurezza di questo software, i ricercatori hanno evidenziato che su 14,3 milioni di tentativi di autenticazione utilizzando un oggetto simile a quello scelto “come password”, solo nello 0,09% dei casi è stato possibile superare il sistema. Un vero peccato che si tratti solo di uno studio. I realizzatori del progetto, per ora, non hanno intenzione di portare Pixie sul mercato; ciò non esclude la possibilità che questo sistema possa essere – in futuro – sviluppato e implementato da qualche produttore, come alternativa alla diffusissima identificazione a due fattori.

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