Dopo i recenti WannaCry e Petya, si ritorna a parlare di ransomware. Il nuovo malware, denominato BadRabbit, si sta diffondendo in Russia e nell’Est Europa, creando non pochi problemi. Finora sono stati colpiti circa duecento dispositivi, coinvolgendo molteplici reti aziendali, i sistemi informatici della metropolitana di Kiev, alcuni media russi e, addirittura, l’aeroporto internazionale di Odessa.
BadRabbit: circa 200 i dispositivi già colpiti dal nuovo ransomware
Il nuovo malwareBadRabbit si sarebbe diffuso attraverso il download di un aggiornamento fittizio di Adobe Flash Player. Trattandosi di un ransomware, una volta che il computer ha scaricato ed installato il virus, questo viene bloccato. Tutti i file all’interno del PC vengono crittografati; per ricevere la chiave di accesso, viene chiesto un riscatto di 0,05 Bitcoin, pari a circa 270 euro.
Dietro BadRabbit ci sarebbero gli hacker di Petya?
Stando a quanto riportato dai ricercatori di ESET e Kaspersky, note aziende di cybersicurezza, dietro questi attacchi potrebbero esserci degli hacker legati al precedente caso Petya. Mentre Kaspersky si muove con maggiore cautela, ESET ha dichiarato che il nuovo malware sia una variante del già conosciuto Petya. Al momento, comunque, le identità dei pirati informatici restano sconosciute; resta il fatto allarmante che, ad oggi, sono ben tre gli attacchi informatici su scala globale sferrati in questo 2017.
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