Nintendo Switch rappresenta il primo tentativo da parte di Nintendo di creare una console ibrida tra una casalinga e una portatile. Lanciata il 3 marzo 2017, nel corso dell’anno di debutto ha fatto registrare vendite record. Switch ha totalizzato 14.86 milioni di unità distribuite nel 2017, mentre il 3DS è arrivato a quota 71.99 milioni. La notizia del giorno riguarda però un gruppo di hacker che è riuscito a installare Linux su Switch. Gli hacker del team Fail0verflow hanno sfruttato un exploit di sistema che Nintendo non potrà riparare in alcun modo, nemmeno con i prossimi aggiornamenti.
Linux su Nintendo Switch: continua il lavoro degli hacker
???? #switch pic.twitter.com/4iTjTk9D59
— fail0verflow (@fail0verflow) 6 febbraio 2018
Come potete vedere nel tweet qua sopra, gli hacker di Fail0verflow sono riusciti a far girare il sistema Linux su Switch, aprendo così la strada alla possibile installazione di app esterne e homebrew. Stando alle parole del team, inoltre, pare che sia stato sfruttato un exploit di sistema che Nintendo non sarà in grado di aggirare in alcun modo, nemmeno con i futuri aggiornamenti del firmware.
La falla riguarderebbe la boot ROM del SoC NVIDIA Tegra X1. Quando la console viene avviata, questa legge ed esegue una parte di codice situata in questa ROM che contiene informazioni riguardanti la procedura di boot.ROM sta per Read Only Memory, una memoria a sola lettura non può essere né alterata né aggiornata.
Questo significa che Nintendo non può rilasciare aggiornamenti che vadano a modificare questa memoria. L’unica possibilità è una modifica del SoC che probabilmente Nintendo chiederà ad NVIDIA, in modo che le versioni future della console non saranno affette da questa falla. Tegra X1 non è nuova a queste problematiche: già lo scorso dicembre un gruppo di hacker aveva individuato i punti deboli del chip succitato da sfruttare per permettere l’installazione di homebrew ed emulatori.
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