Oltre al nuovo cambio di look, una delle cose più attese di questo iPhone X è stato senza dubbio il Face ID. Si tratta di una feature che si appresta a diventare il nuovo top trend del 2018, la nuova “moda” per il prossimo anno che unirà tutti i produttori di smartphone sotto la sua bandiera. Huawei e Honor sono già al lavoro e fanno decisamente sul serio e probabilmente anche Samsung annuncerà qualche sorpresa in merito. Ma, come sempre quando si tratta di sicurezza, la nuova funzionalità nasconde luci e ombre.
iPhone X: i dati del Face ID vengono conservati nei server di Apple
Il Face ID, lungi dal volerne esaminare l’efficacia o meno, rappresenta di certo uno degli aspetti più interessanti del nuovo iPhone X. Per la prima volta su di un dispositivo mobile, è stato realizzato un apposito sistema di fotocamere (la TrueDeph Camera) con il compito di implementare una scansione del volto di livello superiore rispetto ai standard a cui eravamo abituati. Purtroppo, la cosa presenta anche qualche ombra. Ci si aspetterebbe che i dati facciali del proprietario vengano salvati in locale, diciamo che questo pensiero è quasi scontato. Ebbene, stando al Whashington Post, gli sviluppatori di iOS avrebbero accesso al wireframe (una rappresentazione tridimensionale, in pratica) del volto dell’utente e ad almeno 52 micro movimenti delle palpebre, della bocca e di altri punti del viso. Questi dati – di un’importanza quasi vitale, oseremmo dire – verrebbero addirittura salvati sui server di Apple.
E se i dati del Face ID finissero nelle mani sbagliate?
Insomma, se un malintenzionato riuscisse a bypassare i sistemi di sicurezza di Cupertino, avrebbe accesso ai volti di milioni e milioni di utenti. La cosa suona alquanto spaventosa. Inoltre, per quanto il colosso statunitense in sé possa avere “buone intenzioni”, non è detto che qualche sviluppatore non possa decidere di vendere queste informazioni a terze parti, per scopi pubblicitari.
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