Da sempre una delle questioni più spinose dell’editoria online riguarda il far pagare o meno i propri contenuti. A tal proposito, il celebre sitoPatreon ha annunciato di recente che estenderà il proprio supporto anche aWordPress. L’annuncio è arrivato direttamente da parte di Brent Horowitz, vice-presidente dell’azienda americana.
Patreon aggiunge il supporto a WordPress
Ma facciamo prima un passo indietro.Patreonè una piattaforma di crowdfunding fondata nel 2013 dal musicista ed youtuber Jack Conte. Tramite questo sito qualsiasi utente può iscriversi e far pagare tutti o parte dei contenuti ai propri seguaci. Fino ad oggi questa opzione è sempre stata utilizzata dai vari creators come mezzo parallelo al proprio sito, canale YouTube o carriera artistica.Tuttavia, negli ultimi anni il discorso si è fatto sempre più complesso. A causa del difficile rapporto fra utenza e pubblicità online, i sistemi di adblock hanno portato i siti ha studiare metodi alternativi per monetizzare il proprio lavoro. Ecco, quindi, che la sinergia fraPatreon eWordPress, una delle principali piattaforme utilizzate dai blog di tutto il mondo, potrebbe diventare fondamentale.
L’editoria online potrebbe far pagare la lettura degli articoli
Immaginate che un portale che visitate quotidianamente decida di eliminare completamente pubblicità e banner dalle proprie pagine. In cambio, però, vi richieda un pagamento, facoltativo o meno, per poter leggere gli articoli. Una sorta di abbonamento ad una rivista, in poche parole.
Stando alle parole del VP di Patreon, al lancio saranno disponibili circa 12 plugin per WordPress. Entro un anno questi dovrebbero salire a più di 100. Alcuni di questi replicheranno in tutto e per tutto l’interfaccia di Patreon, solitamente divisa per scalini a seconda della somma versata al creatore. Questo potrebbe ovviamente decidere di applicare tale meccanica a soltanto alcuni dei propri articoli, così come alla loro totalità. Sicuramente non dovremmo assistere a rivoluzioni nel breve periodo ma non escludiamo che nell’arco di qualche anno ciò possa diventare una consuetudine per tutti i siti di settore e non.
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