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Anonymous pubblica i nomi di oltre mille membri del Ku Klux Klan

Il celebre gruppo di hacker conosciuto con il nome di Anonymous ha reso pubblici i nomi di oltre mille membri e simpatizzanti del Ku Klux Klan, sostenitori della supremazia razziale bianca.

Pare che la lista elenchi in maniera assai metodica e dettagliata gli indirizzi dei profili sui social network, che spesso sfoggiano immagini e frasi estremamente razziste, di persone che si sono unite o hanno lasciato un “mi piace” ai gruppi legati al KKK o ad altre associazioni di odio su Facebook e Google+.
“Alcuni membri di quella lista sono individui estremamente pericolosi, devi veri e propri sociopatici”, hanno dichiarato gli hacker nell’annuncio che accompagnava la lista.

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Alcuni osservatori non sembrano però così impressionati dagli sforzi di Anonymous. Mark Pitcavage, direttore del Centro sull’Estremismo della Lega Antidiffamazione degli Stati Uniti, ha infatti dichiarato che si tratta per lo più di “informazioni di dominio pubblico. La maggior parte di queste persone non prova nemmeno a nascondere l’appartenenza al Klan.”. Sempre secondo Pitcavage, la lista conterrebbe inoltre “ogni genere d’errore”, compresa l’errata trascrizione di alcuni dei nominativi.

La lista è stata rilasciata in data 5 novembre, ricorrenza molto importante per i membri di Anonymous. Si tratta infatti del giorno in cui Guy Fawkes tentò di far esplodere il Parlamento inglese nel 1605. La maschera di Guy Fawkes, resa popolare dal film V per Vendetta, è divenuta uno dei principali simboli del gruppo.

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Gli Anonymous lanciarono la propria campagna contro il KKK, denominata “Via i Cappucci”, a partire dall’agosto dello scorso anno, quando una giuria americana decise di non perseguire l’agente di polizia bianco che sparò e uccise il giovane Micheal Brown, diciassettenne di colore, a Ferguson, in Missouri. Una grande quantità di persone si riversò sulle strade per protestare contro la decisione del tribunale, azione che adirò parecchi esponenti del Ku Klux Klan, che arrivarono addirittura a minacciare l’utilizzo della violenza sulla folla.

Da allora, numerose sono state le incursioni da parte degli Anonymous nei confronti del KKK, tra le quali il lancio di svariati attacchi DDOS allo scopo di oscurare un sito internet associato al violento gruppo razzista nel novembre dello scorso anno.

In coincidenza con la giornata di Guy Fawkes, gli Anonymous hanno inoltre tenuto varie proteste in molte città del globo, compresa una a Londra dove sono state arrestate quasi cinquanta persone.

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