Nel mese di febbraio hanno visto la luce i nuovi Motorola Moto G. Quest’anno il brand ha deciso, dunque, di presentarsi con una scelta molto ampia, coprendo una fetta di mercato soddisfacente. I device proposti sono 4 ed il più piccolo di questi prende il nome di Moto G7 Play. Le ultime settimane, quindi, le ho impiegate nell’analisi di questo smartphone in tutte le sue parti, sfruttandolo come terminale principale.
Sono sempre stato consapevole della grande affidabilità mostrata da questi prodotti ma inizialmente mi sono posto alcune domande. Hanno senso in questo momento storico? La serie Moto G è ancora una delle migliori scelte nella fascia medio-bassa? La personalizzazione software offerta da Motorola rappresenta un plus oppure no? Scopriamo meglio quali siano le risposte a queste domande, all’interno della nostra recensione completa.
Recensione Motorola Moto G7 Play
Unboxing
Il box di vendita presenta dimensioni abbastanza contenute, rivelando alcune principali informazioni dello smartphone sulla parte posteriore. Al suo interno troviamo:
- Motorola Moto G7 Play;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete con presa europea e uscita 5V, 1A;
- spilletta per lo slot SIM;
- breve manualistica, anche in lingua italiana.
Design & Materiali
Dal punto di vista costruttivo, la qualità espressa è ineccepibile. Moto G7 Play presenta, infatti, una scocca posteriore realizzata completamente in plastica, dotata anche di una particolare trama che dovrebbe migliorarne il grip. Nella realtà dei fatti, però, il device è abbastanza scivoloso e le sue dimensioni potrebbero indurvi all’acquisto immediato di una cover. Il terminale propone, infatti, una lunghezza di 147.31 mm, con 71.5 mm di larghezza e 7.99 mm di spessore. Anche il peso è molto contenuto, attestandosi su 149 grammi.
Tutto il frame laterale è costituito da materiale metallico. Sul profilo destro trova spazio il tasto di accensione/spegnimento, accompagnato dal bilanciere del volume. La parte sinistra propone, invece, il carrellino per lo slot SIM.
In basso abbiamo il solo microfono principale e l’ingresso USB Type-C, mentre sul profilo superiore risiedono il foro mini jack per le cuffie ed il microfono secondario, per la soppressione dei fruscii.
La parte inferiore presenta due componenti fondamentali. Prima di tutto è evidente il modulo fotografico, caratterizzato dalla tipica forma che da tempo ormai contraddistingue la serie Moto G. Questo sensore è coadiuvato da un singolo flash LED. Tutta la struttura, in ogni caso, sporge leggermente rispetto al profilo del dispositivo. Più in basso, poi, trova spazio il sensore biometrico, sulla cui superficie è stampato il logo dell’azienda.
Frontalmente la capsula auricolare contiene anche lo speaker mono. Affianco a questa unità trova spazio la fotocamera frontale, così come il flash LED ed i sensori di prossimità e luminosità.
Display
Parlando del display di questo smartphone, abbiamo un’unità IPS da 5.7 pollici di diagonale, con risoluzione HD+ (1512 x 720 pixel) e 294 ppi. La qualità espressa dallo schermo è buona, con angoli di visuale sufficienti e colori non troppo saturi. Bianchi e neri sono, però, molto poco profondi, virando vistosamente già ad esigue inclinazioni dello smartphone.
Sotto la luce diretta del sole non si avverte nessun problema nella visualizzazione dei contenuti, grazie ad un sensore di luminosità reattivo e preciso. Il trattamento oelofobico non è uno dei migliori mai registrati, pur non mostrando segni eccessivi sul vetro frontale. Le cornici laterali, purtroppo, sono ancora abbastanza evidenti. Inferiormente troviamo, infatti, un mento marcato, contenente il marchio Motorola. I 19:9 del display vengono interrotti, poi, da un notch ampio.
Utilizzando quotidianamente lo smartphone non si avverte nessuna criticità con il touch screen, che risponde bene ad ogni comando. Nelle sessioni di scrittura più concitate è sempre possibile mantenere, infatti, una certa velocità, senza il pericolo che vengano costantemente perse delle lettere.
Hardware & Prestazioni
Moto G7 Play monta un chipset Qualcomm Snapdragon 632, quindi una soluzione octa-core con frequenza di clock massima pari a 1.8 GHz. Con processo produttivo a 14 nm e cores Kyro 250, è in grado di offrire un’ottima stabilità nell’utilizzo quotidiano. Tutto il comparto è accompagnato da 2 GB di RAM e 32 GB di storage interno. Lo spazio dedicato all’archiviazione interna dei dati, tra le altre cose, può essere aumentato fino a 512 GB, grazie ad una micro SD aggiuntiva.
Le prestazioni mostrate durante i nostri test hanno confermato le attese. Questo dispositivo riesce ad offrire sempre un’ottima fluidità, rispondendo repentinamente ai comandi. Molte delle applicazioni che vengono aperte più di frequente, però, riescono ad essere memorizzate dalla RAM per un breve quantitativo di tempo. Talvolta, quindi, si incorre in qualche caricamento di troppo. Nonostante un tale aspetto sia sicuramente da prendere in considerazione per un eventuale acquisto, Moto G7 Play rimane affidabile e solido in ogni situazione. Le temperature, inoltre, non raggiungono mai valori preoccupanti, perchè il device scalda solo in determinate condizioni. Una di queste, ad esempio, coinvolge il comparto videoludico.
Prendendo in considerazione proprio quest’ultima parola, andiamo ad analizzare le prestazioni offerte dalla parte grafica. La GPU Adreno 506, con frequenza massima pari a 650 MHz, garantisce una buona qualità su quasi tutti i titoli. Real Racing 3 e PUBG girano con frame-rate costante, pur con dettagli medi. Nel caso in cui voleste dilettarvi su Brawl Stars, o altri giochi di questo tipo, potreste farlo tranquillamente.
Benchmark
Software
Dando uno sguardo al software, si percepisce subito la presenza di Android 9 Pie. Motorola, infatti, non propone nessuna profonda personalizzazione, restituendo al cliente un’esperienza quasi stock. Le patch non sono aggiornatissime, perchè troviamo ancora il livello di sicurezza risalente al 1 dicembre 2018. Questo aspetto non sembra pesare, però, sull’economia generale del device.
Nonostante si respiri l’aria dei Google Pixel, il brand ha comunque voluto lasciare la propria impronta. Su un prodotto di fascia low-cost come questo Motorola ha inserito la Moto Experience, che offre una serie di comandi e gesture atti a migliorare l’esperienza con il device. Sono tantissime le Moto Actions a disposizione, ad esempio. E non è da sottovalutare la presenza del Moto Display che, in mancanza di un vero e proprio LED di notifica, aiuta l’utente nell’interazione a schermo spento. All’interno di questa funzione è possibile interagire, infatti, in tempo reale con le notifiche, inviando brevi messaggi di risposta o accedendo direttamente all’applicazione stessa.
L’azienda regala la possibilità di sfruttare anche la barra per la navigazione, posta in basso. Grazie ad essa è possibile sbarazzarsi dei classici tasti multifunzione, comandando il dispositivo esclusivamente con le gesture. Con uno swipe verso l’alto si accede al multitasking. Effettuando uno swipe da destra verso sinistra, invece, si torna alla pagina precedente, mentre procedendo dal lato opposto si giunge direttamente all’applicazione precedente. Un singolo click porta direttamente alla home e una pressione prolungata attiva Google Assistant.
La superficie coperta dal notch non nega la visualizzazione di parte delle notifiche, sebbene vi sia spazio solo per un’unico simbolo in alto a sinistra. Durante la visualizzazione di contenuti multimediali, su Youtube ad esempio, è piacevole utilizzare tutta la superficie del display.
Qualità fotografica
Sul profilo posteriore troviamo una singola fotocamera da 13 mega-pixel, con apertura f/2.0, autofocus PDAF e pixel da 1.12 um. La qualità degli scatti offerta durante le ore diurne è sufficiente, per quanto sia possibile rilevare una perdita di dettaglio importante sullo sfondo. Nel complesso si riesce ad immortalare qualsiasi soggetto e con la giusta illuminazione non è necessario servirsi dell’HDR. Lasciando questa impostazione in automatico si può affermare che nel 90% dei casi riesce a capire il giusto momento in cui attivarsi. Tutte le foto che mostrano maggior contrasto vengono gestite meglio da questa funzione, che tende a bilanciare colori e luminosità generale. La scala cromatica è leggermente falsata, con le tonalità che virano al giallo. Quest’ultimo difetto, però, è più visibile durante la sera.
Quando cala la notte, il rumore fotografico è più evidente. Tutte le fonti di luce, inoltre, non vengono gestite al meglio e le parti bruciate in foto sono visibili ad occhio nudo. Non è presente una modalità notturna, quindi è difficile in automatico ovviare a questo problema. I neri, in ogni caso, sono abbastanza profondi, sebbene il livello di dettaglio dell’immagine lasci un po’ a desiderare.
Con il flash LED non si riesce ad illuminare una zona molto ampia. La gestione della luce, poi, non è ottimale, in quanto tutti i colori risultano leggermente falsati, tendendo al giallo. Nonostante questo, il sensore non brucia le parti più chiare.
I video, infine, possono essere girati alla risoluzione massima 4K, a 30 fps. Nel caso in cui cerchiate una stabilizzazione migliore, comunque, potrete affidarvi ai più canonici 1080p a 60 fps. In entrambi i casi l’autofocus PDAF svolge bene il proprio lavoro, mostrando una discreta reattività e fluidità.
Selfie camera
La fotocamera frontale può contare su un sensore da 8 mega-pixel, con apertura f/2.2. Dal punto di vista qualitativo, siamo su buoni livelli. Deve sempre essere considerato, però, il prezzo di partenza di questo smartphone. L’effetto bokeh sviluppato dal software è di discreto livello, sebbene debba ancora essere apportato qualche miglioramento in merito. Durante il giorno, comunque, non si avverte un rumore eccessivo anche se i colori risultano un po’ slavati. Nelle ore notturne, invece, aumentano i problemi. Tutte le foto mostrano una riproduzione dei dettagli davvero poco efficace, che tende ad impastare tutti i colori sullo sfondo. Nel caso in cui la luce ambientale non riesca ad illuminare a dovere la scena, potrete servirvi del singolo flash frontale. Quest’ultimo modificherà completamente il colore generale dell’immagine, tendendo fortemente al giallo. Il pregio principale, però, è quello di non bruciare i volti e di restituire un buon controllo della luce prodotta dal LED.
Sistemi di sblocco
Vi sono due principali sistemi di sblocco del dispositivo: sensore biometrico e face unlock. Il primo di questa coppia si è dimostrato preciso, seppur non troppo reattivo. Le dimensioni del device, davvero esigue, lo pongono in una posizione leggermente scomoda per delle mani mediamente grandi. In ogni caso, dopo qualche giorno ci si fa l’abitudine.
Lo sblocco facciale, tramite fotocamera frontale, è molto meno sicuro rispetto al riconoscimento dell’impronta. Durante il giorno, comunque, è sempre possibile sfruttarlo per accedere alla home del terminale. Nelle ore più buie, invece, è quasi impossibile servirsene. In generale, comunque, quando le condizioni sono ottimali questa funzione è abbastanza veloce, seppur non del tutto fulminea.
Connettività & Audio
Motorola Moto G7 Play si compone di un modulo Wi-Fi 802.11 b/g/n, 2.4 GHz. Questa componente permette di navigare con internet con una buona velocità, riuscendo a garantire discrete prestazioni anche negli angoli più difficili della casa. La connettività LTE funziona, però, ancora meglio in questo caso. Con il 4G di Fastweb ho sempre viaggiato alla massima velocità, senza particolari problemi di connessione. Ovviamente è presente la banda 20.
Non mancano il Bluetooth 4.2, la Radio FM ed il GPS/A-GPS/GLONASS. Nella navigazione satellitare lo smartphone non è stato impeccabile, in quanto la bussola sembra opporre una certa resistenza in fase di calibrazione.
Quando abbiamo parlato del device, facendo riferimento al suo design, non siamo incappati in una componente: lo speaker. Questo perchè un tale pezzo è contenuto all’interno della capsula auricolare, restituendo una qualità abbastanza deludente. Tutte le frequenze più basse sono praticamente inesistenti, a favore dei toni alti che quasi sovrastano la scena. Ne consegue un suono piatto e privo di profondità. Gli stessi problemi, per fortuna, non sono riscontrabili in fase di chiamata, dove entrambi gli interlocutori riescono a conversare amabilmente senza alcuna criticità.
Autonomia
A bordo di Moto G7 Play troviamo una batteria da 3000 mAh, che forse molti potrebbero considerare troppo poco capiente. Nella realtà dei fatti è possibile arrivare sempre fino a tarda sera, non dovendo così sperare di trovare nell’immediato una postazione di ricarica. Con il mio più classico utilizzo, composto di un misto di Wi-Fi e 4G, ho superato ogni giornata con più di 5 ore e 30 minuti di schermo acceso, totalizzando almeno 15 ore di accensione continua. Generalmente si giunge al termine della giornata con un 25-30% di carica residua.
La ricarica del dispositivo è affidata ad un alimentatore da parete con uscita a 5V, 1A. Non viene offerto, quindi, nessun supporto alla ricarica rapida, con il device che completa un intero ciclo (dal 10 al 100%) in 2 ore e 30 minuti circa.
Conclusioni
Motorola Moto G7 Play è venduto attualmente a 189 euro. La cifra richiesta è, quindi, molto appetibile, sebbene vi siano alcuni punti che è bene tenere a mente. Il device, infatti, presenta qualche mancanza hardware, come l’NFC o, per i più esigenti, la seconda fotocamera posteriore. Nonostante questo le prestazioni sono quasi invidiabili, riuscendo a competere molto facilmente all’interno della propria fascia di mercato. E’ probabilmente uno dei migliori dispositivi dal punto di vista software, presentandosi con un’interfaccia ed un’ottimizzazione davvero eccellenti.
Lo Snapdragon 632 permette di usufruire di ottime prestazioni, senza che le temperature si alzino sopra i livelli di guardia. Di questo ne giova la batteria, che riesce indubbiamente a spingere l’autonomia verso orizzonti molto lontani.