Sappiamo bene come l’innovazione in ambito smartphone si giochi su più differenti fronti. Alcuni brand puntano più su nuovi software, in grado di rendere più fluida e piacevole l’esperienza utente, altri si dedicano maggiormente all’hardware. Tra questi, dunque, troviamo sicuramente anche Samsung, che in quanto a componenti fisiche non è seconda a nessuno. Non si tratta, però, solo di display, quanto più di componenti legate all’ambito fotografico. Motivo per cui il brand sudcoreano sarebbe al lavoro su un nuovo particolare sensore, dalla risoluzione quasi fantascientifica!
Samsung si servirà ancora del pixel binning?
Allo stato attuale sui più famosi smartphone presenti sul mercato troviamo diverse soluzioni in ambito fotografico. Molti device, infatti, adottano sensori principali importanti, anche da più di 100MP. Samsung stessa, dunque, nel corso dell’anno passato ha tirato fuori un obiettivo da 108MP, utilizzato poi anche su alcuni smartphone targati Xiaomi. Sembra chiaro, quindi, come tale mercato possa fruttare importanti guadagni. Stando alle dichiarazioni di Yongin Park, responsabile del team di sviluppo dei sensori fotografici di Samsung, l’azienda sarebbe già al lavoro su un obiettivo da 600MP.
Si tratta di un progetto tanto ambizioso, quanto complicato. Attualmente, infatti, tutti i sensori più grandi montati su alcuni device sfruttano il pixel binning per cercare di offrire una buona risoluzione anche qwuando la luce esterna cala. Combinando gruppi di pixel adiacenti, infatti, è possibile ottenere una qualità migliore in alcune condizioni. Se il brand dovesse, però, utilizzare un sensore di questo tipo, probabilmente tale sistema dovrebbe essere riprogettato da zero, per evitare che in certe situazioni vada completamente in difficoltà.
Non è detto, comunque, che questi sensori vengano montati sui prossimi smartphone. Questi, infatti, potrebbero essere sfruttati in altri ambiti, sempre legati al mondo della tecnologia. Un’ipotesi plausibile riguarda il mondo delle automobili, in particolar modo il settore legato alla guida autonoma. Poter sfruttare un’unità di questo tipo per tracciare tutto il campo visivo presente davanti al veicolo potrebbe essere di grande aiuto per un ulteriore sviluppo di questi progetti.
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