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Truffa iPhone: falsi scambiati in assistenza, arrestati i colpevoli

Questa storia ha dell’assurdo ma è accaduta veramente. Due ragazzi cinesi studenti di ingegneria in Oregon hanno truffato più e più volte Apple. E quando dico “più e più volte” sto usando un eufemismo, dato che le accuse parlano di quasi 2000 iPhone falsi scambiati per originali da parte del duo.

Aggiornamento 24/10: dopo mesi di indagini, oggi arriva la condanna ufficiale per Quan Jiang e Zhou Yangyang, i due studenti colpevoli di aver truffato Apple. Il danno ammonta a quasi 1 milione di dollari (a fronte di un guadagno truffaldino di circa 40.000$) e adesso la corte federale americana ha emesso la sentenza: 3 anni ed 1 mese di reclusione, a seguito dei quali verranno deportati in madre patria, ovvero in Cina.

In USA due studenti hanno truffato Apple scambiando iPhone falsi per originali

Il giochetto era il seguente: i due ordinavano partite di iPhone contraffatti dalla Cina e, una volta giunti nelle loro mani, provvedevano a contattare l’assistenza Apple. In modo da non destare sospetti, a volte si recavano di persona nei negozi, a volte si rivolgevano all’assistenza online, altre volte ancora per via telefonica. La richiesta era sempre la solita: “Il mio iPhone non funziona più, sostituitemelo“. Peccato, però, che l’iPhone in questione fosse un falso spacciato per originale.

Così facendo, una volta ottenuto il modello originale, questo veniva subito rivenduto sul mercato privato, guadagnando una cospicua somma rispetto alla versione tarocca data in pasto all’assistenza. Questa tecnica di riciclo veniva camuffata tramite un conto in Cina, al quale attingevano dagli Stati Uniti.

Ma alla lunga questo giochetto non ha più funzionato e già dal 2017 la polizia federale di Portland era sulle loro tracce. Il lavoro svolto dalle autorità portò prima al blocco di cinque partite di telefoni falsi provenienti da Hong Kong e adesso al fermo dei due ragazzi. Il danno provocato ad Apple ammonta a quasi900.000 dollari, una somma di cui adesso dovranno rispondere in tribunale.

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