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YotaPhone chiude per bancarotta: un’altra azienda ci saluta

Vi ricordate Yota, l’azienda russa resasi nota al pubblico per la serie YotaPhone, gli smartphone con second display e-ink? Purtroppo anche questo brand si è ufficialmente arreso alla schiacciante concorrenza del mercato mobile, uno dei più agguerriti in generale. A darne comunicazione è la Gazzetta Ufficiale delle Isole Cayman, regione dove l’azienda ha la propria sede.

Anche YotaPhone chiude i battenti causa bancarotta

L’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare è stato con il lancio di YotaPhone 3, l’ultimo modello che, seppur ben accolto, non è riuscito a raggiungere vendite degne di nota. Ma il modello che riscosse maggior successo fu YotaPhone 2, un piccolo gioiellino che venne particolarmente apprezzato da chi era solito leggere e-book, oltre che dai cosiddetti tech addicted. Soprattutto in virtù di un prezzo che calò molto nei mesi successivi alla messa in vendita.

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Già nel 2015 venne ceduta una grossa quota di Yota a REX Global, società di investimenti che si sarebbe occupata di espandere il brand in altre parti del mondo. Il controllo dell’azienda è poi passato di mano in mano e nel 2018 la russa Rostec la cedette al Consorzio Cinese. Una situazione sicuramente confusa che non ha giovato della causa intentata dal fornitore dei display Hi-P Eletronics, a causa di mancati pagamenti contrattuali. Pur avendo raggiunto un accordo da 17 milioni di dollari, ad inizio aprile 2019 è stata ufficializzata la bancarotta.

Purtroppo Yota si va così ad aggiungere a tutti quei produttori di smartphone che, pur avendo dimostrato idee interessanti e capacità costruttive non da poco, sono finite con il collassare su sé stesso. Pensiamo in primis a LeEco, ma anche a ZUK, Gionee e molte altre ancora.

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