Anche se progressivamente calata, la febbre diPokémon GO non evitò di causare situazioni controverse. Una di queste è la localizzazione diPokéstop ePalestre nei pressi di case e soprattutto proprietà private. Così facendo capita che alcuni giocatori più “audaci” (per non essere offensivi) invadano le proprietà altrui per avere bonus o combattere gli avversari. Ma una causa legale intentata contro Niantic in California porrà rimedio a tutto ciò.
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Una causa legale contro Pokémon GO porterà all’eliminazione di alcuni Pokéstop e Palestre
Il tutto risale al 2016, quando un cittadino del New Jersey, Jeffrey Marder, denunciò Niantic Labs, The Pokémon Company e Nintendo. La denuncia riguardava proprio la spinta che il gioco darebbe ai giocatori di entrare nelle proprietà private per avere accesso a Pokéstop e Palestre Pokémon. Almeno 5 volte è capitato che qualcuno bussasse alla porta di Jeffrey per chiedergli di poter entrare nel suo giardino posteriore e catturare Pokémon comparsi in quel punto.
Nel caso venisse approvata, e ci sono buone probabilità, ecco cosa comporterebbe:
- tutti coloro che hanno una proprietà a 100 metri da un Pokéstop o una Palestra potranno richiederne la cancellazione;
- Niantic sarà obbligata a risolvere le controversie avviate entro e non oltre 15 giorni dalla richiesta;
- cancellare i luoghi di interesse a 40 metri dalle proprietà;
- creare un database per far sì che non ne vengano creati di nuovi nelle zone off limits;
- Pokéstop e Palestre nei parchi pubblici dovranno avere lo stesso orario d’apertura e chiusura dei parchi stessi;
- mandare un avviso ai partecipanti di Raid con più di 10 persone con scritto di “essere cortesi con gli altri e rispettosi con l’ambiente dove si trovano“
- dare un risarcimento di 1000$ alle persone coinvolte in eventuali cause vincenti.