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Individuate app iOS ed Android che vendono dati sulla posizione a società pubblicitarie

Poco più di una settimana fa vi abbiamo raccontato di una mega indagine che coinvolgeva le applicazioni cinesi, alcune tra le più famose come WeChat, accusate di prendere dati illecitamente. Stando ad un report del New York Times, la Cina non sarebbe l’unico paese affetto da questo problema. Dopo una lunga indagine pare che diverse app sia per iOS che per Android vendano a terzi dati personali sulla geolocalizzazione.

La violazione della privacy colpirebbe indistintamente utenti Android ed iOS

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Nell’articolo del New York Times troviamo diverse applicazioni che, appunto, violano le più basilari norme sulla privacy vendendo a terzi dati ottenuti via smartphone. Mentre la maggior parte delle applicazioni incriminate mantiene comunque l’anonimato sugli utenti, si è scoperto invece che alcune concedono una tracciabilità dettagliata, tanto da rendere individuabile la singola persona soltanto utilizzando i dati forniti.

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Questo porterà quindi a fornire – a terzi interessati – informazioni sulle abitudini e su luoghi frequentati, tanto da poter fornire pubblicità ed inserzioni ad hoc. Per rendere più significativa l’indagine, il New York Times ha tracciato i movimenti, via app di un’insegnante di 46 anni ed riuscendo a ricostruirne ogni spostamento.

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Tra le app incriminate troviamo WeatherBug, segnalata per aver condiviso dati con oltre 40 società e l’app TheScore che, chiedendo agli utenti di fornire gli accessi alla geolocalizzazione per consigli su eventi sportivi, poi venduto la posizione a circa 16 società pubblicitarie.

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