Motorola arriva alla terza generazione della serie Z e lo fa puntando ancora sulle componenti modulari, infatti, qualche mese fa l’azienda ha presentato il nuovo Moto Z3 Play il quale viene venduto con il Moto Power Pack, ovvero un modulo che consente di aumentare sostanzialmente l’autonomia dello smartphone. Come si sarà comportato questo nuovo dispositivo durante i nostri test. Scopriamolo insieme all’interno della recensione completa!
Recensione Moto Z3 Play con Moto Power Pack
Unboxing
Se si acquista la versione con il Moto Power Pack, la confezione di vendita realizzata in cartonato rosso comprende la seguente dotazione:
- Moto Z3 Play;
- Moto Power Pack;
- alimentatore da parete con presa europea e tecnologia TurboPower;
- cavo USB – USB Type-C;
- adattatore mini-jack – USB Type-C;
- auricolari di buona fattura;
- spillino per lo slot SIM;
- manuale delle istruzioni.
Costruzione e design
Il Moto Z3 Play mantiene un design simile al modello precedente, ma integra diverse novità tra cui una miglior ottimizzazione degli spazi e delle cornici. Le dimensioni rimangono sempre generose, parliamo infatti di 156.5 x 76.5 x 6.7 millimetri per un peso di 156 grammi, i quali lo rendono molto leggero e sottile, ma un pochino scomodo da utilizzare in quanto i bordi squadrati non ne facilitano la presa ad una mano.
Il Moto Power Pack ha le dimensioni di 152,9 x 73,32 x 4,99 millimetri e aggiungendolo allo smartphone andremo ad aumentare il peso di circa 72 grammi. Nonostante questo gli conferisca un maggior ingombro, riusciamo comunque ad utilizzare lo smartphone senza scendere a troppi compromessi. Infatti, non avrete problemi nel portarlo con voi in tasca.
La parte frontale e quella posteriore sono realizzate in vetro con protezione Corning Gorilla Glass 3 e curvatura di tipo 2.5D, mentre il frame laterale è in alluminio lucidato serie 6000. La back cover dunque ha un bell’effetto specchiato ma trattiene un po’ troppe ditate, sebbene vengano via molto facilmente.
La dual camera è sporgente e tenderà a far traballare lo smartphone quando lo utilizziamo su una superficie piana. Rimanendo su questo profilo troviamo, inoltre, i pin per i Moto MODS ed uno dei quattro microfoni, mentre frontalmente risiedono la capsula auricolare che funge anche da speaker di sistema, la fotocamera frontale, il sensore di luminosità e prossimità ed altri due microfoni.
Sul lato destro è possibile notare il sensore d’impronte digitali ed il bilanciere del volume, a differenza del lato opposto che presenta solamente il tasto power. Superiormente troviamo lo slot dual SIM oppure single SIM + microSD e l’ultimo microfono, mentre inferiormente è presente l’ingresso USB Type-C. Come avrete intuito, quindi, è assente l’ingresso mini-jack.
Display
Il Moto Z3 Play è dotato di un display OLED da 6.01 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2160 x 1080 pixel) in formato 18:9, densità di 402 PPI, screen-to-body ratio del 79% e protezione Corning Gorilla Glass 3.
La qualità del pannello è alta ed i colori sono molto buoni seppur un pochino troppo saturi, ma qualora non fossero di vostro gradimento potrete sistemarli attraverso le impostazioni. Ampiamente oltre la sufficienza i neri, mentre i bianchi tendono lievemente al grigio/blu ad angolazioni estreme.
Piccola critica solamente per il sensore di luminosità automatico che non reagisce istantaneamente al cambio di luminosità ambientale, ma necessità di qualche secondino in più.
Hardware e prestazioni
Sotto la scocca del Moto Z3 Play troviamo un chipset Qualcomm Snapdragon 636 comprensiva di una CPU octa-core con frequenza di clock massima di 1.8 GHz, una GPU Adreno 509, 4 GB di RAM LPDDR4X, 64 GB di memoria interna espandibile tramite microSD.
Lo smartphone gira fluido e senza alcun impuntamento o lag generale, d’altronde il chipset lo conosciamo già e conosciamo la sua bontà in termini di prestazioni. Certo, visto il prezzo di listino ci saremmo aspettati una soluzione più potente, ma anche con questa configurazione questo Z3 Play non sfigura.
La GPU si comporta bene anche con titoli più pesanti come PUBG, il quale gira fluidamente e viene eseguito di default con dettagli medi.
Fotocamera
Sulla back cover del Moto Z3 Play troviamo una dual camera sporgente con sensori da 12 mega-pixel con apertura f/1.7 e da 5 mega-pixel con apertura f/2.2, autofocus PDAF e flash LED Dual Tone.
La qualità degli scatti è sufficiente se calcoliamo che stiamo parlando di un medio di gamma, ma questo comparto viene penalizzato un po’ dal prezzo del dispositivo, in quanto ci si aspetterebbe qualcosa di più di quello che riesce a dare. Inoltre, a complicare le cose è il confronto con altri device che si trovano tra i 400 ed i 500 euro.
Tutto sommato in condizioni di buona luminosità gli scatti sono sufficienti, abbiamo un buon dettaglio e dei colori discreti. Nelle macro abbiamo un buon bokeh naturale, mentre quello realizzato attraverso la modalità ritratto richiede una distanza minima di 1.5 metri e non è precisissimo nel delineare i bordi.
In notturna abbiamo un calo del dettaglio con conseguente aumento del rumore e, inoltre, dovremmo tenere le mani molto ferme durante lo scatto onde evitare che la foto venga mossa dal momento che abbiamo solo la stabilizzazione digitale.
Frontalmente troviamo un sensore da 8 mega-pixel con apertura f/2.0 che, in condizioni di buona luminosità restituisce degli scatti più che sufficienti, seppur il bilanciamento del bianconon funzioni sempre correttamente, soprattutto quando l’HDR è attivo in cui il soggetto viene più scuro ed abbiamo un cielo azzurro intenso. Buona in questo caso la modalità ritratto. In notturna la situazione va scemando ed abbiamo un’importante calo del dettaglio.
I video possono essere registrati fino alla risoluzione massima 4K a 30 FPS e possiamo usufruire solamente della stabilizzazione digitale. Per quanto riguarda la qualità questa rispecchia quella offerta per il comparto fotografico. La stabilizzazione in Full HD raggiunge a stento la sufficienza, mentre la messa a fuoco è abbastanza veloce.
Audio e connettività
Il Moto Z3 Play integra lo speaker all’interno della capsula auricolare ma, nonostante questo ci coinvolga attivamente durante la visione di contenuti multimediali o durante il gaming, in termini di potenza è nella media, mentre per quanto riguarda le frequenze queste sono abbastanza equilibrate. In cuffia la situazione migliora ma ricordiamo di nuovo che è assente l’ingresso mini-jack e, personalmente, la considero una grave mancanza.
L’audio durante le conversazioni è buono così come quello catturato dai 4 microfoni presenti sullo smartphone.
Il Moto Z3 Play supporta il dual SIM con connettività LTE di Cat. 12, oltre che il Wi-Fi ac Dual Band, Bluetooth 5.0, GPS/A-GPS/GLONASS, NFC. Assente, però, la radio FM.
La ricezione per quanto riguarda la rete dati non mi ha convinto moltissimo perché spesso mi è capitato di riscontrare dei rallentamenti in zone dove con altri smartphone non ho avuto problemi. Per il resto tutto funziona egregiamente e non abbiamo riscontrato ulteriori criticità.
Il sensore d’impronte digitali situato sul frame laterale destro è abbastanza preciso seppur non sia una scheggia. Infatti, riusciamo a sbloccare lo smartphone senza problemi circa 8 volte su 10.
Software
A bordo del dispositivo troviamo un software basato su Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza aggiornate al 1 settembre 2018 e interfaccia leggermente personalizzata da Motorola. Infatti, di base possiamo notare una UI praticamente stock con delle aggiunte che troviamo all’interno dell’app Moto.
Più precisamente è possibile gestire la memoria interna, vedere lo stato della batteria e l’autonomia residua e attivare la modalità notte, oltre che le seguenti funzioni:
- Moto actions: abbiamo una serie di gestures che abbiamo potuto apprezzare anche sui modelli precedenti. Ad esempio sollevare il dispositivo per sbloccarlo, attivare un tasto virtuale da usare con delle gestures al posto dei tasti a schermo (questa è una novità), il gesto del martello per attivare la torcia e tanto altro ancora;
- Moto display: ci consentirà di programmare l’attivazione della modalità notte o di attivare la modalità che terrà lo schermo acceso finché si guarderà lo smartphone, o ancora il Moto Display. Questa modalità è una tra le più comode che abbia mai provato su uno smartphone. Infatti, è molto simile ad un always-on, ma con il vantaggio che alla ricezione di una notifica potremmo andare a visualizzarla con uno swipe e, attraverso altri swipe, rispondere, visualizzarla o mandare una nota vocale;
- Moto Voice (Beta): che funge da assistente vocale come Google Assistant, ma che ci permette di effettuare più operazioni con app di terze parti.
Per il resto il sistema è fluido, reattivo e molto intuitivo. Non abbiamo riscontrato bug vari durante i giorni di utilizzo.
Autonomia
Il Moto Z3 Play possiede una batteria da 3000 mAh che ci consente di ottenere un’autonomia un po’ sotto la media. Infatti, utilizzandolo intensamente riusciremo ad arrivare a stento all’ora di cena con circa 3 ore e 45 minuti di display attivo (a volte anche 4 ore).
Utilizzando il Moto Power Pack i risultati ottenuti migliorano tantissimo, in quanto il device arriverà ad 1 giorno e mezzo di utilizzo con circa 5 ore / 5 ore e 30 minuti di display attivo.
La ricarica avviene in tempi piuttosto rapidi grazie all’alimentatore fornito in dotazione con tecnologia TurboPower, più precisamente impiega 1 ora e 20 minuti per arrivare fino al 100%.
Conclusioni
Motorola decide di continuare questo progetto aggiungendo volta per volta nuove Moto MODS che rendono questa serie diversa dai soliti smartphonee decisamente più originale. La parte negativa è che collezionare parte dei componenti modulari potrebbe essere veramente costoso. In questo momento, però, è bene concentrarsi sul Moto Z3 Play, il quale tutto sommato è un buon medio di gamma, ma con un prezzo al momento troppo alto.
Di listino lo smartphone era disponibile a 499 euro, mentre attualmente è possibile acquistarlo su Amazon a 399 euro con il Moto Power Pack compreso. Purtroppo è una cifra ancora troppo alta per una fascia di mercato agguerrita, seppur Motorola abbia dalla sua l‘innovazione che gli altri brand non sono riusciti a portare in un settore che ormai sembra fermo da diverso tempo.