Recensione TV Box ABOX A1 MAX e Proiettore ABOX T22

I servizi di video streaming stanno conquistando una fetta di mercato sempre più ampia, con un aumento del numero di abbonati davvero esponenziale. Per usufruire di questo “lusso” è necessario, però, munirsi di una televisione di ultima generazione, con Android Tv integrato, oppure optare per una soluzione più economica, acquistando un Tv box. Per chi non disponesse di un televisore abbastanza grande, inoltre, è possibile sfruttare le prestazioni offerte dai nuovi proiettori in commercio, dalle dimensioni più contenute rispetto a quelli venduti fino a qualche anno fa. In questo modo è possibile creare, in casa propria, una vera postazione cinematografica, a cui non potrete davvero più rinunciare. Per aiutarvi nella scelta di questi due prodotti, Tv box e proiettore, abbiamo provato l’ABOX A1 MAX e l’ABOX T22, di cui vi parleremo all’interno della nostra recensione completa.

Recensione ABOX A1 MAX & T22 | Proiettore e Tv box al giusto prezzo

ABOX A1 MAX

Unboxing

La confezione di vendita presenta dimensioni davvero esigue. Alcune caratteristiche principali sono riportate sul dorso della scatola, corredate da grafiche che riprendono le linee del prodotto. Al suo interno troviamo:

  • ABOX A1 MAX;
  • alimentatore da parete, con presa italiana;
  • un cavo HDMI;
  • telecomando (batterie escluse) per il controllo a distanza del tv box;
  • breve manuale d’istruzioni, anche in lingua italiana.

Design e materiali

Questo tv box pesa appena 104 grammi ed è caratterizzato da dimensioni molto contenute. L’intera scocca è realizzata in plastica e le uniche parti che si differenziano sono rappresentate dai 4 gommini presenti alla base, che donano stabilità all’intera struttura. Sulla parte inferiore trovano spazio anche diverse fessure per una migliore dissipazione del calore, mentre nella parte centrale è presente una targhetta che riporta sinteticamente le principali caratteristiche tecniche del prodotto. La plastica utilizzata è di scarsa fattura e a livello costruttivo l’azienda non ha riposto particolare attenzione ai dettagli.

ABOX A1 MAX

Lungo il frame laterale sinistro incappiamo in uno slot per micro SD, accompagnato da ben due porte USB 2.0. Sul retro sono presenti, invece, il foro per l’alimentazione, l’ingresso HDMI, l’ingresso AV, la porta LAN (RJ-45) ed un ingresso SPDIF (Optical Audio).

Come si evince dalle foto, il frame centrale nasconde un piccolo display sul quale verranno indicati l’ora ed il tipo di connessione attiva, Wi-Fi o LAN, a seconda di quella che stiamo sfruttando.

Il cavo HDMI in dotazione presenta una lunghezza standard di 1 metro. L’alimentatore da parete ha dimensioni abbastanza contenute, con un’uscita da 5V e 2A.

Hardware e software

A livello hardware questo ABOX A1 MAX è equipaggiato con una CPU Amlogic S905W, un processore quad-core con frequenza di clock massima pari a 2.0 GHz, a 64 bit. Le memorie si attestano su 2 GB per la RAM DDR3 e 16 GB di storage interno eMMC, espandibile tramite micro SD, chiavetta USB o HD (compatibile con i formati FAT16, FAT 32 e NTFS). Il software installato al suo interno è Android 7.1.2 Nougat, con patch di sicurezza risalenti al 1 agosto 2017.

Oltre a quello che possono dire i numeri, questo tv box offre prestazioni che si attestano nella media dei dispositivi concorrenti, senza eccellere in nessuna particolare funzione. L’interfaccia utilizzata è identica a quella sfruttata su tante altre piattaforme, con le finestre asimmetriche che dominano la home. E’ possibile muoversi tra di esse per mezzo del telecomando in dotazione, che per queste semplici operazioni è ottimo. Sarete comunque costretti a munirvi di una tastiera (e mouse) esterni, acquistando possibilmente una soluzione all-in-one, perché l’interazione con le applicazioni è ingestibile con il solo telecomando.

Su Youtube, per esempio, non è possibile scrollare le pagine con l’utilizzo di quest’ultimo, e questo vale per diverse altre app, come Amazon Prime Video, Netflix e Rai Play. La versatilità di Android permette di installare qualsiasi cosa su questo ABOX A1 MAX , senza nessun tipo di problema. Il tv box, però, verrà riconosciuto fin da subito come uno smartphone non permettendoci di sfruttare a pieno questo strumento. E questo problema si nota soprattutto nei giochi.

A proposito di questo comparto, la GPU è una ARM Mali-450MP a 750 MHz. Le prestazioni sono scadenti, seppur questo tv box non sia il miglior strumento videoludico in circolazione, all’interno della suddetta categoria. Nei giochi indie non avremo particolari problemi, potendo servirci perfino del telecomando, mentre in titoli più competitivi saremo fuori gioco, per via dell’incompatibilità tra il tv box ed il gioco stesso (che riconosce l’A1 Max come uno smartphone intimandoci di utilizzare, come ad esempio su Real Racing 3, l’accelerometro).

Su questa piattaforma è presente anche la funzione Miracast, che può sempre tornare utile. Il collegamento con lo smartphone non porta nessun problema, seppur la connessione non sia molto stabile. Dopo qualche secondo si notano, infatti, dei forti disturbi al segnale che rendono difficile la visione sullo schermo.

Sempre grazie alla grande versatilità di questo prodotto potrete dilettarvi in qualche emulazione. E’ possibile scaricare vari emulatori sul Play Store, sia gratuiti che a pagamento, che sono in grado di avviare titoli del NES, Game Boy Advance ed altri. Nel caso in cui possediate già un joypad esterno, o una tastiera, potreste sfruttare questa piattaforma sui vecchi titoli di Super Mario Bros o Pokemon, ritornando per un attimo ai vecchi fasti.

Nelle impostazioni è possibile accedere a diverse interessanti voci, che permettono di scegliere la risoluzione più adatta alle nostre esigenze, la calibrazione dei colori,

E’ bene tenere a mente che questo scatolotto tende a scaldare già dopo pochi minuti di utilizzo, tendenzialmente surriscaldandosi in maniera non troppo preoccupante. I 2 GB di RAM non sono sufficienti a mantenere in memoria un numero elevato di applicazioni e dopo diverse operazioni è necessario procedere alla pulizia della suddetta RAM, onde evitare spiacevoli rallentamenti.

Non si incorre mai in bug o crash del sistema, anche quando si tenta di eseguire qualche benchmark attraverso le più famose applicazioni in circolazione su Android. Qui sotto vi riportiamo alcuni risultati.

Connettività e multimedialità

L’aspetto multimediale di questo tv box, così come di ogni altro prodotto di questo tipo, passa per la qualità restituita dal comparto relativo alla connettività. Ed in questo caso la connettività è garantita, in primis, dal modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n a 2.4 GHz. Quest’ultimo si è dimostrato debole durante la visualizzazione di contenuti in streaming, preferendo l’utilizzo della rete cablata, che permette di viaggiare fino a 100 Mbps.

Le caratteristiche della CPU parlano chiaro: l’A1 MAX dovrebbe poter trasmettere contenuti video in 4K a 60 fps, con codec H.265. Ho utilizzato, però, il termine “dovrebbe” perché nella realtà la risoluzione massima cui si può aspirare è 720p, su qualsiasi piattaforma. Kodi, Netflix, Amazon Prime Video, Rai Play, e Youtube non possono offrire più di questo, rendendo meno di quello che potrebbero.

Inserendo una chiavetta USB è possibile riprodurre, inoltre, qualsiasi tipo di file video, audio e fotografico, permettendoci di sfruttare il tv box a 360 gradi. Anche in questo caso non si presenta nessun problema nella riproduzione di qualsivoglia contenuto, anche di quelli spesso difficilmente digeriti da altre piattaforme. Nel momento in cui andremo ad utilizzare un supporto di memoria, qualsiasi esso sia, il sistema domanderà immediatamente come vorremo utilizzarlo, scegliendo tra due opzioni: memoria secondaria o archivio. In quest’ultimo caso verrà aperto semplicemente il suo contenuto.

RECENSIONE ABOX T22

Unboxing

La confezione di vendita rivela al suo interno:

  • ABOX T22;
  • cavo HDMI, di lunghezza pari a 1 metro;
  • cavo di alimentazione con presa italiana;
  • telecomando (batterie escluse) per il controllo a distanza del proiettore;
  • cavo AV, a tre vie;
  • piccola vite per la regolazione del proiettore;
  • breve manuale d’istruzioni.

Design e materiali

Anche l’ABOX T22 è completamente realizzato in plastica, seppur in questo caso restituisca sensazioni migliori di quelle del tv box visto precedentemente. Le uniche parti che differiscono da questo materiale sono i 4 gommini inferiori ed il vetro della lente frontale. Sul dorso sono presenti il logo del prodotto ed una serie di tasti fisici, per mezzo dei quali interfacciarsi con il prodotto. E’ possibile compiere quest’operazione anche per mezzo del comodo telecomando in confezione, minimale ed essenziale.

ABOX T22

Lungo il perimetro, e nella parte inferiore, sono presenti diverse prese d’aria, che si rivelano molto utili nella dissipazione del calore. Frontalmente spicca la grossa lente, protetta da un coperchio in plastica. Sul frame destro sono presenti, invece, tutte le porte relative alla connettività, che rendono questo proiettore effettivamente uno dei prodotti più versatili e semplici della sua categoria. Partendo da sinistra troviamo il foro mini jack per le cuffie, il vano per le schede di memoria, l’ingresso AV, la porta VGA per il collegamento con eventuali computer, una porta USB 2.0 e l’ingresso HDMI. Il vano per l’alimentazione è stato posizionato, invece, sul lato opposto.

ABOX T22

Inferiormente è possibile scorgere un piccolo foro, con diametro standard di circa 6.35 mm. Questo è lo stesso utilizzato per i treppiedi più comuni. Ma il motivo per cui è stato aggiunto risiede nella piccola vite presente in confezione. Questa permette, infatti, di regolare l’altezza del proiettore rispetto alla superficie nel modo che più si addice alle proprie esigenze.

Caratteristiche tecniche

Il proiettore ABOX T22 consta di dimensioni pari a 22 x 17 x 18 cm di spessore, con un peso di ben 1.3 Kg. Questi numeri lo rendono adatto, quindi, a chi abbia bisogno di un dispositivo fisso o anche a chi lo utilizzi saltuariamente per lavoro, con la possibilità di trasportarlo costantemente da un luogo all’altro.

La risoluzione massima è di ben 800 x 480 pixel, con una luminosità pari a 2400 lumens ed un rapporto di contrasto di 2000:1. La lampada LED al suo interno, tra l’altro, è garantita per una durata massima di 30.000 ore di proiezione.

Non manca il supporto alla riproduzione video pari ad una risoluzione massima di 1080p (Full HD), con la possibilità di proiettare l’immagine con una diagonale che oscilla tra i 32 ed i 120 pollici, con proporzione 16:9. Questi parametri cambiano secondo la distanza del proiettore dalla parete, con una regolazione della focale variabile tra 1 e 3.6 metri.

E’ stata riposta una certa cura anche nel comparto audio, dove troviamo due altoparlanti da 2W ciascuno che, sebbene offrano una qualità non eccelsa, sono comunque dotati di un’ottima potenza.

Prestazioni

Per attivare l’ABOX T22 è necessario collegarlo ad una presa di corrente, attraverso l’apposito cavo presente in confezione, e cliccare sul tasto power del telecomando (o tramite il tasto fisico presente sulla parte superiore del proiettore). Dopo un brevissimo caricamento saremo già pronti per effettuare le prime importanti regolazioni. Sopra la lente principale, infatti, trovano spazio due ghiere: quella più piccola atta alla correzione trapezoidale (da -15 a +15 gradi), e quella più grande, invece, utile alla messa a fuoco manuale. Queste operazioni richiedono davvero pochi secondi e, nel caso in cui posizionaste il prodotto in un punto fisso, non avreste più nessun bisogno di ripeterle in futuro.

L’interfaccia offerta da questo prodotto è molto intuitiva ed essenziale. Sono presenti alcune finestre disposte orizzontalmente, che permettono di accedere a tutti i file contenuti all’interno di una qualunque micro SD o periferica USB. In base a cosa colleghiamo al proiettore abbiamo la possibilità di passare da un canale all’altro con un semplice click. In pochi istanti saremo di fronte alla schermata esatta e potremo svolgere il nostro lavoro.

Questo ABOX T22 produce abbastanza calore, soprattutto nella parte sinistra, che viene costantemente espulso grazie al sistema di ventilazione interno. Quest’ultimo produce, inoltre, un rumore di fondo non eccessivamente fastidioso ma, comunque, incessante.

Durante tutto il periodo di prova si è dimostrato sempre reattivo e semplice nel suo utilizzo, senza mostrare nessuna criticità. Il sistema è riuscito ad interfacciarsi alla perfezione con qualsiasi dispositivo collegato, dai pc alle più comuni periferiche USB. L’unico vero appunto riguarda la qualità video, principalmente con riferimento ai colori che sono molto saturi e molto luminosi, tanto che in alcuni casi è difficile scorgere tutti i particolari a schermo. Guardando un qualsiasi film ci si imbatte spesso in scene cupe e questo proiettore tende ad annullare quasi la visibilità in questi casi. Questo piccolo difetto può, comunque, essere risolto per mezzo delle impostazioni, dove è possibile modificare la taratura del colore. All’interno dello stesso menù abbiamo a disposizione molte altre opzioni, non solo relative alla gamma cromatica, che riguardano la risoluzione, l’audio e diverse altre caratteristiche.

Le immagini non vengono mai distorte più di tanto anche a diverse angolazioni. E’ un dato di fatto, però, che più lo si posiziona in alto e più si è costretti ad utilizzare un’angolazione marcata, che tende a sbiadire leggermente i bordi laterali dell’immagine. E’ un problema che accomuna diversi proiettori presenti in questa fascia di mercato ma, in questo caso, non lo possiamo considerare tale da sconsigliarne l’acquisto.

Conclusioni

ABOX A1 MAX viene venduto su Amazon a 49.99 euro, mentre ABOX T22 si presenta con una cifra pari a 99.99 euro. Tra i due, il prodotto cui non potrei rinunciare è il proiettore perché dona una visione tale da non poter essere comparata con nessun altro tipo di soluzione a questo prezzo. Qualitativamente è molto valido ed è ideale per tutti coloro siano alla ricerca del giusto compromesso tra prezzo e prestazioni. Per quanto riguarda il tv box, invece, ho qualche riserva. Non è il miglior tv box in circolazione per questa cifra e non riesce ad offrire quello che promette, quindi è assolutamente bocciato. Munendosi di circa 20 euro in più è possibile ambire a prodotti migliori e più affidabili, sotto tanti punti di vista.