Alcuni giorni fa abbiamo appreso della decisione della Corte di Mosca di procedere con il ban della nota applicazione di messaggistica. Telegram, rea di non aver voluto fornire le proprie chiavi di crittografia all’FSB – Federal Security Service – avrebbe ricevuto il blocco da parte delle autorità russe; quest’ultimo verrebbe revocato nel caso in cui la compagnia decidesse di “arrendersi” e di consegnare l’accesso ai dati dei cittadini russi. Ebbene la risposta non si è fatta attendere; l’app ha ricevuto un nuovo aggiornamento in Russia che permette agli utenti di aggirare il suddetto blocco.
Aggiornamento 17/04/2018: le contromisure del governo russo per impedire che Telegram sia accessibile si infittiscono ulteriormente, con conseguenze anche per altre compagnie.
Telegram corre ai ripari: rilasciato un aggiornamento contro il ban della Russia
La nuova app di Telegram (versione beta 4.8.6) è stata rilasciata tramite il Play Store di Google esclusivamente per la Russia. Secondo quanto riportato, si tratterebbe di una release specificha, che contiene alcune “chicche” che permetterebbero di bypassare il blocco imposto dalle autorità russe.
Nel fratempo sembra che il Roskomnadzor – il Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa – abbia richiesto la rimozione dell’app sia dallo store Android che dall’App Store. La soluzione adottata da Telegram per aggirare il ban resta comunque temporanea; restiamo in attesa di maggiori sviluppi e approfondimenti su una vicenda particolarmente spinosa e controversa.
Il governo russo “prova” a fare sul serio | Aggiornamento
Il Roskomnadzor ha bannato oltre 1.8 milioni di indirizzi IP collegati alle infrastrutture cloud di Amazon e Google. Il motivo dietro questa “drastica” decisione è legato al fatto che Telegram ha spostato alcune delle sue infrastrutture su Amazon Web Services e Google Cloud, in modo da aggirare il ban e da essere disponibile agli utenti russi. Ovviamente si è trattata di una contromisura presa nel corso dello scorso week end, che nulla ha a che vedere con il nuovo aggiornamento di cui sopra.
Fatto sta che la cosa non è piaciuta affato al governo russo e le conseguenze si sono riversate anche sulle due compagnie statunitensi. Tuttavia la decisione di bannare i vari indirizzi IP non si è rivelata poi così brillante dato che la cosa ha avuto ripercussioni anche su altri servizi web legittimi (prevalmentemente giochi online, app e simili).
Inoltre è arrivata una segnalazione inquietante anche da APK Mirror. La celebre piattaforma sarebbe stata “invitata” a rimuovere l’app dal proprio catalogo, pena l’oscuramento del sito nel territorio russo (come si evince dagli screenshot in alto).
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