In queste ore si fa un gran parlare della vicenda che vedeFacebook e Cambridge Analytica al centro dello scandalo legato al trattamenti dei dati dell’utenza. Non c’è voluto molto prima che il caso facesse il giro del mondo, vista l’entità del problema. Basti pensare che il titolo in borsa della creazione di Mark Zuckerberg ha subito un crollo del -6.8%. Ovviamente tutto ciò ha sollevato numerose polemiche fra l’utenza, simboleggiate dall’hashtag#deletefacebook. Compresi nomi importanti comeBrian Acton, ovvero ilco-fondatore di WhatsApp.
#deletefacebook: dilaga in rete l’hashtag, anche da parte del co-fondatore di WhatsApp
It is time. #deletefacebook
— Brian Acton (@brianacton) 20 marzo 2018
Come spesso accade in queste circostanze, in queste ore l’hashtag#deletefacebook sta imperversando su Twitter. Basti pensare che anche testate importanti comeTechCrunch hanno deciso di schierarsi in maniera piuttosto decisa (e forse aggressiva) sull’argomento. Il caso più eclatante è probabilmente quello succitato, riguardante il co-fondatore di WhatsApp.
Infatti, potrebbe sembrare strano che una persona come lui, probabilmente piuttosto in contatto con Facebook, si esponga in questa maniera. Tuttavia, la vendita della piattaforma di WhatsApp non implica la condivisione dell’operato dell’acquirente, anzi. Basti pensare che lo stesso Brian Acton ha recentemente investito 50 milioni di dollari in Signal, un’alternativa indipendente a WhatsApp.
Già in passato altri ex-membri di Facebook si sono dichiarati piuttosto contrari al celebre social network. Per esempio Chamath Palihapitiya, in passato manager dell’azienda, ha affermato che la società “ha creato strumenti che stanno distruggendo il tessuto sociale di come funziona la società“.
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