Google, tramite il suo Android Developer Blog, ha da poco annunciato importanti cambiamenti riguardo alla pubblicazione delle app sul Play Store.
Secondo le ultime linee guida, infatti, a partire da Agosto 2018le nuove applicazioni rilasciate dovranno avere supporto ad Android 8.0 Oreo mentre tutte le app già presenti dovranno aggiornarsi entro Novembre 2018.
Una maggiore sicurezza delle app: ecco quali saranno le strategie
Dai primi mesi del 2018, inoltre, saranno aggiunti nuovi metadata al file .apk in modo da verificarne l’autenticità e, in aggiunta, a partire da Agosto 2019 tutte le applicazioni dovranno supportare nativamente i 64-bit. Google, peraltro, ha sottolineato che questi cambiamenti aiuteranno a rendere le app sicure quanto Android stesso.
Per rimarcare tutti questi aspetti, la casa californiana ha portato alcuni esempi concreti riguardo alla (scarsa) sicurezza di alcuni ambiti dello Store.
Ad oggi, infatti, un developer può caricare un’applicazione per vecchie versioni di Androidnon chiedendo di accettare i permessi al primo avvio della stessa (ad esempio i permessi riguardo alla fotocamera, alla posizione, al microfono o altro ancora). La motivazione è banale: questa funzionalità, infatti, è stata resa ufficiale solo a partire da Android 6.0 Marshmallow (API 23).
Aggiungere nuovi metadata, come sottolineato poco sopra, permetterà quindi di ottenere numerosi vantaggi sotto questo aspetto. Inoltre, richiedere una versione a 64-bit dell’applicazione semplificherà il processo di ottimizzazione quando i processori non avranno più supporto ai 32-bit.
Scelte pensate per il presente ma, soprattutto, per il futuro
In fase introduttiva, inoltre, abbiamo sottolineato come a partire da Agosto 2018 tutte le applicazioni dovranno essere compatibili con Android 8.0 Oreo. Questo requisito sarà ripetuto ciclicamente ogni anno: in parole più semplici, le app nell’Agosto 2019 dovranno avere supporto alla nuova versione del robottino verde e così via. Se così non sarà, queste ultime non verranno accettate.
Tuttavia, le app esistenti che non saranno aggiornate rimarranno nello Store e i development tools permetteranno comunque la creazioni di app sviluppate per vecchie versioni di Android. Sarà il Play Store a bloccarle.
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In aggiunta, quando il vostro smartphone non riuscirà a lanciare un’app per via del software troppo datato, vi verrà notificato un avviso.
Una strategia decisamente interessante che, ovviamente, cerca di stimolare tutti i brand a supportare i propri smartphone con aggiornamenti puntuali e duraturi nel tempo. Tutte le compagnie che, in un modo o nell’altro, si dimenticheranno dei loro prodotti non fornendo supporto verranno tagliate fuori dalle nuove app rilasciate o da quelle aggiornate.
Insomma, Google sembra aver intrapreso decisioni importanti riguardo al futuro delle applicazioni sul Play Store. La chiave di queste scelte è la sicurezza degli utenti nel rispetto e nella tutela dei loro dati, provvedimento apprezzabile e di cui si sentiva il bisogno.
Sicuramente, prima del loro utilizzo effettivo, sentiremo ancora parlare a lungo di queste nuove restrizioni ma, per ora, le premesse sembrano essere interessanti e la strada intrapresa quella giusta.