Grandi aziende come Samsung, Apple, Google e Microsoft vengono spesso citate in giudizio per violazione di brevetti. In tali situazioni, spesso, una società, per evitare guai maggiori, si impegna a pagare una certa somma di denaro ad un’altra compagnia.
L’ultima violazione sarebbe stata commessa da Samsung. In particolare, la società sudcoreana è in procinto di affrontare una causa legale per violazione di brevetto relativo alla tecnologia FinFET. Questa tecnologia è stata adottata da Samsung nell’ultimo paio di mesi e, inoltre, è stata utilizzata per la produzione del processore Qualcomm Snapdragon 835.
Samsung: l’azienda viene citata in giudizio per violazione di brevetto
Secondo i media coreani, il Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) degli Stati Uniti ha intenzione di citare in giudizio Samsung per quanto riguarda la violazione di brevetto FinFET.
A quanto pare, è stato KAIST a sviluppare la tecnologia FinFET a 10 nm che Samsung ha utilizzato per produrre i processori di fascia alta di Qualcomm e tale standard sarebbe stato “rubato” dalla compagnia asiatica.
Più nel dettaglio, Samsung avrebbe invitato lo sviluppatore della tecnologia FinFET, Lee Jong-ho – un professore della Seoul National University e uno dei partner di KAIST, a mostrare ai suoi ingegneri come funziona questo processo di produzione.
In particolare, l’istituto sostiene che la società sudcoreana è stata in grado di ridurre i tempi e i costi di sviluppo copiando l’invenzione di Lee Jong-ho. A quel punto, Samsung avrebbe continuato a copiare la tecnologia sviluppata dal professore senza alcuna autorità o permesso.
In favore di KAIST, Intel ha già riconosciuto il vero creatore della tecnologia FinFET e si è già assicurata tutte le licenze per impiegarla, mentre Samsung ancora non risponde su tale accusa. Oltre al brand sudcoreano, KAIST sostiene che altre società avrebbero violato il suo processo produttivo, tra cui Qualcomm e TSMC.
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