Ormai quasi tutti rischiano di soffrire di un attacco hacker, white hat (hacker che verifica se il sistema è effettivamente sicuro e che propone soluzioni di miglioramento) o black hat (hacker che lavora per conto proprio al solo scopo di danneggiare l’azienda) che sia. Ciò significa che la protezione su più livelli è una necessità non solo per i vari siti ma anche per molti servizi.
Che si tratti di proteggere segreti commerciali, la privacy degli utenti o semplicemente la propria rete da compromissioni, tutti hanno un buon motivo per proteggere i loro servizi.
Conscia di questo, Netflix sta alzando la soglia di protezione per la privacy dei suoi utenti e la rete implementando la protezione HTTPS per i suoi stream che vanno dal server locale fino al dispositivo dell’utente.
La spesa di Netflix sarà focalizzata sui server principali, i pochi sparsi per le sue aree di servizio che ne incrementano la potenza e, soprattutto, i server locali, gli Open Connect Servers.
Netflix: i server locali
I server locali sono spesso posizionati nei pressi di ISP (Internet Service Provider), hanno una potenza minore rispetto ai grandi server e ricevono i contenuti dai server principali di Netflix per poi inviarli al provider di un utente il quale si occuperà di trasmettergli questi contenuti.
Protezione: prima…
In passato c’era l’interesse di una buona velocità che permettesse di mantenere opzioni di protezione per i contenuti di Netflix più scarni e, con l’avvento di questi server più piccoli, ci fu un enorme balzo di velocità e maggior capienza per il servizio, permettendo a Netflix di applicare una protezione intermedia.
…e poi
Ora, con l’aggiunta di DRM (Digital Right Management) ai contenuti stessi, Netflix sta proteggendo i suoi stream con la crittografia HTTPS applicandola ai suoi server locali, il che significa che gli stream sono ora crittografati quando passano dai server locali all’utente.
La nuova misura di sicurezza, chiamata Transport Level Security o TLS, non solo si applica ai contenuti di stream ma anche a dati utente, ricerche e a tutti i dati che intercorrono tra Netflix e i suoi utenti.
Il passaggio all’HTTPS normalmente richiederebbe tempi molto lunghi per essere implementata, ma, applicando le nuove misure di sicurezza ai server locali anziché al server principale, Netflix è in grado scalare l’operazione per i suoi 80 milioni di clienti.
Lavorando insieme a NGINX, il fornitore del software del server web utilizzato su questi server locali con il sistema operativo FreeBDS Linux, Netflix è stata in grado di trovare la cifratura ideale per un’implementazione veloce e semplice, dato chei test hanno riscosso il successo desiderato.
Gli utenti dovrebbero essere in grado di usare questi HTTPS stream in un futuro molto prossimo.
Vi ricordiamo che seguirci è molto semplice: tramite la pagina ufficiale , tramite ilnostro canale notizie Telegram , il nostro gruppo Telegram o iscrivendosi alla nostra rivista di Play Edicola. Qui potrete trovare le varie notizie da noi riportate sul blog. È possibile, inoltre, commentare, condividere e creare spunti di discussione inerenti l’argomento.