Recentemente abbiamo avuto modo di constatare il funzionamento dello scanner dell’iride, il quale si è dimostrato veramente rapido e consentirebbe lo sblocco del dispositivo posizionando il volto ad una distanza compresa tra 25 e 35 centimetri da quest’ultimo.
Ma, effettivamente, potrebbe questo risultare più pratico (e sicuro?) rispetto all’utilizzo del lettore di impronte digitali?
Attualmente si vocifera che questa nuova tecnologia, ancora in fase di sviluppo, sarebbe presente sul prossimo top di gamma diSamsung, il Galaxy Note 7, dispositivo che verrà presentato ufficialmente il prossimo 4 Agosto.
Lo scanner dell’iride sarà presente anche su altri device top di gamma del 2016?
Stando ad alcune interessanti dichiarazioni, riportate da una fonte anonima, anche alcune aziende Orientali sarebbero al lavoro per la produzione di device con questa tecnologia innovativa. Nello specifico, sembrerebbe che Xiaomi, LeEco e 360 Quiku, siano già in fase di progettazione.
Secondo il rumor (prendetelo come tale), anche Applestarebbe già testando lo scanner dell’iride, per utilizzarlo su di un prossimo dispositivo, il quale dovrebbe essere presentato non prima del 2018.
Continuando, anche compagnie produttrici di componenti elettroniche, come Qualcomm, Truly Opto-Electronics, O-film Tech eBeijing IrisKing, starebbero iniziando la produzione degli scanner biometrici.
Attualmente sappiamo chegli utenti che indossano occhiali o lenti a contatto, potrebbero avere dei problemi nel corretto riconoscimento dell’iride e, quindi, con lo sblocco del terminalee, purtroppo, non sembrerebbe esserci nessuna alternativa per aggirare il problema, se non quella di eliminare qualsiasi barriera che possa contrapporsi tra l’occhio e lo scanner del dispositivo.
La domanda, quindi, sorge spontanea: riusciranno le aziende produttrici a trovare un modo per aggirare questa problematica?
Sicuramente, una prima risposta potremmo averla il prossimo 4 Agosto, giornata in cui il nuovo Samsung Galaxy Note 7 verrà ufficialmente presentato al pubblico.
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