La fusione tra 3 Italia e Wind è già stata protagonista di un iter piuttosto travagliato, il quale è tra l’altro decisamente lontano dal trovare una conclusione.
Quest’inverno, infatti, la Commissione Europea aveva avviato un’indagine per valutare la congruenza della proposta di fusione con il regolamento dell’Unione sulle concentrazioni, ma pare che la data della comunicazione dell’esito non sarà il 18 agosto, com’era stato inizialmente preventivato, slittando al mese di settembre.
Per facilitare la decisione della Commissione e per farla propendere per una risposta affermativa, Wind e 3 Italia starebbero adottando alcune strategie comuni tra cui la vendita di alcuni dei loro asset italiani (frequenze e 5000 torri) per consentire ad altri soggetti interessati di acquistarli al fine di entrare sul mercato delle telecomunicazioni con una propria offerta.
Proprio a tal proposito, Bloomberg ha riportato che Swisscom (Fastweb), Iliad e Digicel Group stiano presentando offerte preliminari allo stesso Commissario dell’Unione Europea Margrethe Vestager.
“I servizi di telefonia mobile hanno sempre più peso nella nostra vita quotidiana. Non usiamo i telefonini solo per comunicare con amici e familiari, ma anche per leggere le notizie, fare acquisti online o controllare gli orari del treno. Dobbiamo accertarci che l’operazione proposta non comporti un aumento dei prezzi o un restringimento dell’offerta dei servizi mobili per i consumatori italiani. L’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento”, ha affermato recentemente il Commissario UE.
Per avere ulteriori informazioni in merito alla fusione delle due aziende non ci resta a quanto pare che aspettare il mese di settembre.