Immaginatevi la scena: vi risvegliate completamente da soli in una casa abbandonata, disseminata di trappole, senza avere la minima idea di dove possa essere la vostra dolce metà. Spaventati, e con più domande che risposte, partirete alla disperata ricerca della vostra “lei”, alla ricerca di risposte che potrebbero cambiare completamente il vostro futuro.
Questa è la premessa per “Burn it Down“, un platform free-to-play dalle meccaniche elementari con un tasso di sfida degno del miglior “rage game” in circolazione.
Partendo subito dal gameplay avremo solo due comandi a disposizione: la parte sinistra dello schermo ci permetterà di muoverci in quella direzione mentre la parte destra ci permetterà di muoverci nella direzione opposta. Inoltre in procinto di un dirupo, con la giusta rincorsa, il protagonista effettuerà un balzo in maniera automatica.
Lo scopo del gioco è quello di completare tutte le stanze presentiinteramentedisseminate di trappole mortali che variano da burroni, spuntoni che escono dal soffitto o dal pavimento, tubature che perdono acido e ostacoli chiodati che cadono dal soffitto. Una nota di merito va agli sviluppatori per quanto riguarda il “level design” veramente ben strutturato rendendo ogni enigma della stanza ben pensato e, soprattutto data la tipologia di gioco, mai veramente impossibile dimostrando che con il giusto impegno si può risolvere ogni situazione apparentemente impossibile.
Nei livelli, passando in determinati punti prestabiliti, comparirà un fantasma che ci inseguirà in una sorta di gara. Se verremo toccati esso ci ucciderà e se ci supererà si andrà a posizionare dentro la porta di fine livello garantendoci una morte certa. Altro fattore che tende ad alzare l’asticella della sfida, è la presenza di un timer nella parte alta dello schermo. Quel timer partirà da 60 minuti e man mano che giocheremo scenderà ed indicherà il tempo totale che avremo a disposizione per completare il gioco. Inoltre nella parte inferiore dello schermo è presente un contatore che terrà il conto di tutte le nostre morti.
La grafica sfrutta uno stile retro a 8bit prevalentemente su scala di grigio che gioca molto con leilluminazioni sul nero per nascondere le trappole o gli ostacoli. Ogni nostra morte lascerà, nel punto del “fattaccio“, una chiazza di sangue rosso vivo (opzione blood disattivabile dal menu principale) che possiamo utilizzare come monito per ricordarci di evitare una determinata trappola. Nel complesso la grafica risulta godibile anche se avremmo apprezzato una leggera accuratezza nei dettagli.
La parte degli effetti sonori non ci ha particolarmente colpito perché fa uso di suoni piatti (forse un espediente voluto per creare l’atmosfera) anche se il doppiaggio in lingua inglese da un tocco in più di realismo. La colonna sonora invece aiuta a mantenere alta quella sensazione di ansia che ci accompagnerà per tutta la nostra avventura.
Burn it Down per funzionare non richiede un device dalle prestazioni elevate e può essere goduto anche su device di fascia medio bassa senza problemi. Sono presenti acquisti in-app per rimuovere le pubblicità e comprare aiuti ed ha un peso di soli 17 mb. Ricordo che è disponibile solo in lingua Inglese (anche se la trama è comprensibile con un Inglese basilare) ed è disponibile per piattaforma Android ed iOS.