Questa settimana la Corea del Nord ha bloccato all’interno del paese l’accesso a Facebook, Twitter, YouTube, Voice of America e moltissimi altri portali appartenenti invece alla Corea del Sud. La stampa internazionale, che possiede un ufficio nella capitale Pyongyan, afferma inoltre che il governo ha oscurato anche un gran numero di siti legati alla pornografia o al gioco d’azzardo.
Sull’annuncio rilasciato dalla Corea del Nord è inoltre possibile leggere che chiunque proverà ad accedere ai portali bloccati con metodi non appropriati, o proverà a distribuire informazioni sconvenienti, verrà severamente punito.
Ma la Corea del Nord non è certo il massimo esempio di nazione che offre ai propri cittadini libero accesso ad internet. Nonostante all’interno del paese siano infatti presenti più di 2 milioni di persone in possesso di un cellulare, solamente i più importanti membri del governo e dell’esercito possono navigare in rete.
Nel paese esiste un unico operatore telefonico, Koryolink, che sin dal 2013 permette a tutti i visitatori di accedere liberamente ad internet. Questa mossa inusuale venne vista al tempo come un primo passo per aprire la Corea del Nord al resto del mondo, ma la recente scelta del governo di impedire l’accesso ad un così gran numero di siti va decisamente in controtendenza.
Stranamente Instagram, dove parecchie persone condividono affascinanti immagini del paese, non è ancora stato oscurato.