Da decenni ormai la forma e la grandezza dei dischi rigidi è rimasta pressoché invariata. Oggi infatti esistono soltanto memorie da 3.5 pollici, e le più piccole da 2.5 pollici solitamente utilizzate all’interno dei PC portatili.
Negli ultimi anni i produttori di dischi rigidi si sono infatti concentrati sull’incrementare la quantità di dati contenuta all’interno di uno spazio predefinito, e sul migliorare sia l’affidabilità che la robustezza dei propri prodotti. Ma per quanto la tecnologia vada ancora benissimo per il consumatore medio, risulta invece un po’ datata e restrittiva per le grosse aziende che offrono servizi in cloud ad un numero considerevole di utenti.
Oggi infatti i server fanno ancora affidamento sui classici dischi rigidi da 3.5 pollici. Basti pensare ad esempio che ogni giorno Google aggiunge un petabyte di memoria a YouTube per far spazio a tutti i nuovi video caricati dagli utenti! Capirete quindi che si tratta di un numero davvero spropositato di dischi rigidi da acquistare, spedire ed installare!
Google sembra quindi intenzionata a pensare ancora una volta fuori dagli schermi, rivalutando la forma classica dei dischi rigidi. I primi esperimenti daranno vita a delle memorie più alte, con dischi che potranno essere uniti tra loro per formare dei gruppi compatti.
L’obiettivo finale del progetto è quello di migliorare le prestazioni, diminuendo al tempo stesso i costi. È probabile che non sentiremo parlare del risultato di questi esperimenti per ancora molto tempo, ma con Google a lavoro, possiamo aspettarci una vera e propria rivoluzione dei sistema di memoria in arrivo!