Urban Death Project

Urban Death Project trasformerà i cadaveri in concime

Esistono oggi circa sette miliardi di persone sul pianeta Terra, ed un giorno, inutile dirlo, tutte moriranno. Al momento non sono in molti a parlarne, ma molto presto potrebbe presentarsi il problema del sovraffollamento dei cimiteri. Una singolare iniziativa su Kickstarter, intitolata Urban Death Project, potrebbe però aver trovato una soluzione: trasformare i cadaveri in concime!

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Oggigiorno, la tecnica di sepoltura più utilizzata consiste nell’imbalsamare prima il corpo così che non si decomponga, per poi piazzarlo all’interno di un contenitore in legno o in metallo. Questo viene infine collocato sotto terra. Stando però agli organizzatori dell’Urban Death Project, questa pratica genera non pochi problemi.

Spesso infatti i prodotti chimici utilizzati durante l’imbalsamazione filtrano nel terreno, contaminandolo. Inoltre moltissime materie prime vengono sprecate per costruire un così gran numero di bare. Grazie alla cremazione sarebbe possibile risolvere questi problemi, ma così facendo verrebbe rilasciato nell’atmosfera il carbonio presente all’interno dei nostri corpi.

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L’Urban Death Project funzionerà invece in modo completamente diverso. I corpi appena deceduti verranno inizialmente conservati in un’apposita cella frigorifera. Completata poi la cerimonia funeraria, i corpi saranno seppelliti all’interno di una speciale struttura, organizzata su tre piani, dove i cadaveri si decomporranno in modo del tutto naturale. Dopo circa tre mesi, i corpi si saranno trasformati in preziosi elementi nutritivi per i terreni, che potranno essere utilizzati per i giardini o le coltivazioni della comunità

Si tratta di un progetto incredibilmente interessante, ma sarà difficile per l’Urban Death Project riuscire a superare la spessa barriera di disagio e di pregiudizio che la gente prova nei confronti della morte e dell’idea di perdere per sempre i propri cari. È per questo motivo che la sepoltura tradizionale è ancora oggi il metodo più utilizzato.

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