L’astronauta della NASA Scott Kelly è attualmente giunto alla fine del suo soggiorno di un anno sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il soggiorno di Kelly sullo spazio si è protratto per quasi 300 giorni durante i quali, per non sentire la mancanza della flora presente sulla Terra, la stazione ha sperimentato “Veggie”, una vera camera di coltura, per mezzo della quale ciascun membro dell’equipaggio ha avuto modo di coltivare le proprie piante. Il primo risultato di questo esperimento è appena sbocciato: si tratta di una pianta di zinnia con dei bellissimi fiori arancioni, la prima ad essere mai cresciuta nello spazio.
Gli astronauti hanno piantato le zinnie alla fine dello scorso anno, dedicando molte attenzioni alla coltura per favorirne la crescita; nonostante ciò le piante hanno creato vari problemi agli austronauti, dal momento che, dopo una crescita iniziale, hanno incominciato a seccarsi a causa di un eccesso d’acqua e conseguentemente a ricoprirsi di muffa. Kelly ha ovviato al problema aumentando il flusso d’aria nei pressi delle zinnie in modo da far asciugare la muffa; dopo altri piccoli inconvenienti due fiori sono morti, mentre uno è cresciuto alla fine della scorsa settimana.
A dire il vero le zinnie non sono le prime piante coltivate nello spazio; Veggie, la camera di crescita delle piante, era già stata utilizzata per tentare di coltivare lotti di lattuga rossa romana, alcuni dei quali sono stati mangiati dai membri della Stazione lo scorso anno. Il fiore arancione di zinnia è però il primo fiore vero e proprio che ha permesso agli astronauti di studiare il processo di crescita dei vegetali in condizioni di microgravità. E perché no, è anche un modo per ornare la Stazione Spaziale prima del ritorno sulla Terra.