Dallan Jennet prima dell'intervento al naso

Effettuato il primo trapianto di naso realizzato in 3D!

Il piccolo Dallan Jennet aveva solo nove anni quando cadde sui cavi dell’alta tensione. Il suo viso venne gravemente ustionato, ed il suo naso completamente distrutto. Dallan si sarebbe dovuto rassegnare a convivere per sempre con questa deformità, se non fosse stato per una tecnologia rivoluzionaria e per la bontà di due medici.

La famiglia del ragazzino vive purtroppo nel bel mezzo delle Isole Marshall, e quindi lontana da qualsiasi moderna infrastruttura chirurgica. Ma per fortuna è stata messa in contatto con i chirurghi Tal Dagan e Grigoriy Mashkevich, del Dipartimenti di Ricostruzione e Plastica Facciale del Mount Sinai Hospital, a New York. I due medici hanno avuto la geniale idea di installare sul viso di Dallan un naso realizzato in 3D.

I dottori si sono quindi subito messi a lavoro, ed hanno contattato la Oxford Performance Materials, compagnia che si occupa della realizzazione in 3D di impianti ortopedici e neurologici. L’azienda non si è però limitata a creare un naso generico, ma si è ispirata al corredo genetico del popolo e della famiglia di Dallan, così da poter donare al ragazzo un naso quanto più realistico possibile.

E così a giugno dello scorso anno, il quattordicenne Dallan Jennet ha viaggiato fino a New York per sottoporsi ai complessi interventi chirurgici gli avrebbero ripristinato i senso dell’olfatto e del gusto. La prima operazione è durata ben sedici ore. I dottori hanno rimosso il tessuto cicatrizzato ed hanno raccolto vasi sanguigni e tessuti vivi dalla gamba del ragazzo. Una volta installata la protesi, è stata coperta utilizzando la pelle in eccesso.

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Dopo altri quattro, lunghissimi interventi chirurgici, Dallan ha finalmente ottenuto un naso tutto nuovo. Per le persone in attesa di un trapianto, la tecnologia di stampa 3D potrebbe rivelarsi una vera e propria manna dal cielo. Non solo infatti la disponibilità degli organi sarebbe per ovvi motivi molto maggiore, ma il paziente non sarebbe costretto ad affrontare le terribili complicazioni successive al trapianto stesso, come ad esempio il rifiuto da parte del corpo dei tessuti estranei o le continue terapie immunosoppressive.

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