Apple è finalmente riuscita ad ottenere un divieto di vendita di alcune funzioni dei telefoni Samsung che violano i suoi brevetti e la proprietà intellettuale. La vittoria perde comunque significato dal momento che il fulcro delle battaglie sui brevetti tra Apple e Samsung è costituito dalle lunghe battaglie legali in tribunale nelle quali le due aziende sono impegnate da anni.
Le caratteristiche interessate dai divieti di vendita ottenuti da Apple sono il controverso brevetto “slide to unlock”, la tecnologia di scrittura predittiva e la correzione automatica.
L’aver ottenuto il divieto è sicuramente un grande passo per Apple, ma, come spiega il sito FOSS Patents, questa vittoria non avrà alcun effetto sul modo di lavorare delle due aziende. Anzitutto il divieto può essere applicato solo sui vecchi modelli di telefoni Samsung, dunque la maggior parte dei dispositivi interessati sono già obsoleti e non più venduti negli Stati Uniti; dunque il divieto non interessa in alcun modo gli smartphone top di gamma Galaxy.
Nel caso del brevetto “slide to unlock” ad esempio, Apple aveva già accusato nel 2014 Samsung di averlo copiato in riferimento al dispositivo Galaxy Nexus, telefono che è tuttavia fuori produzione da tempo, quindi la “vittoria” di Apple non influenzerà in alcun modo la produzione di Samsung.
Un’altra ironica limitazione alla vittoria di Apple è data dal fatto che i brevetti in questione scadranno all’inizio di febbraio, dunque, considerando che il decreto che “condanna” Samsung prevede che l’azienda abbia 30 giorni per effettuare le regolamentazioni necessarie e che i 30 giorni scadranno a metà febbraio, il divieto non ha alcun valore.
Nonostante ciò, Samsung si è detta abbastanza in disaccordo con il decreto e in un comunicato inviato tramite posta elettronica si è detta “molto delusa” in quanto, anche se il decreto non avrà di fatto alcun valore, la vicenda costituisce un altro esempio di come Apple abusi del sistema giudiziario per creare precedenti legali che possano influire sulle scelte dei consumatori.
L’inizio di queste azioni legali risale al 2010 e a Steve Jobs, in quanto Tim Cook non ha avviato alcuna azione legale considerandole delle mere perdite di tempo; a quanto pare però Cook dovrà comunque fare i conti ancora per molto tempo con i provvedimenti presi dalla precedente dirigenza.