I legislatori europei hanno recentemente stabilito che ciascun Paese membro possa stabilire a sua discrezione i limiti d’età per avere accesso ai servizi internet.
La maggior parte dei Paesi hanno al momento un limite inferiore ai tredici anni d’età, approvato tra l’altro da molte aziende tecnologiche; un’eccezione è data dalla Spagna il cui limite d’età per accedere alle piattaforme è di quattordici anni.
Le nuove leggi dell’UE regolamentano anche un aspetto delicato come la rimozione dei propri dati personali da internet, principio che potrebbe sembrare molto condivisibile ma che ha allo stesso tempo causato più di una controversia a Google.
La politica di rimozione dei dati dai motori di ricerca è stata approvata solo lo scorso maggio, ma, da allora, Google ha già ricevuto 348.085 richieste di rimozione di collegamenti che coprono 1.234.092 URL differenti. Le linee guida prevedono che quando non si desidera che i propri dati vengano conservati a lungo, e non ci sono motivi validi per mantenerli, allora questi possono essere cancellati.
L’UE chiederà inoltre alle aziende di tecnologia di far sapere ai proprio utenti se i lori dati sono stati violati.
L’Unione Europea discute questo pacchetto di nuove regole sin dal 2012, ma esse non dovrebbero entrare in vigore almeno per altri due anni, un tempo sufficientemente lungo per apportare ulteriori modifiche sia alle leggi già in vigore, sia a quelle ancora in fase di progettazione.