Cybercrimini

L’età media dei cybercriminali nel Regno Unito è di 17 anni

Secondo i dati della National Crime Agency (NCA), l’età media dei sospettati di aver commesso reati informatici è scesa nel Regno Unito a soli diciassette anni. L’agenzia, meglio nota con il nome di FBI inglese, ha reso noti i dati come parte di una campagna più ampia volta a sensibilizzare quei genitori i cui figli potrebbero essere coinvolti in casi di hacking o altri tipi di criminalità informatica.

La NCA si è detta particolarmente preoccupata per l’uso di programmi precostruiti per siti web e pc con DDoS o attacchi RAT, in quanto questi metodi non richiedono particolare abilità e conoscenze.

L’agenzia cita “Lizard Stresser” uno strumento DDoS realizzato dal gruppo hacker Lizard Squad e utilizzato per abbattere la rete online della PS4 e dell’Xbox One lo scorso Natale. La stessa NCA riporta gli esiti di una recente indagine sugli utenti di “Lizard Stresser” conclusasi con l’arresto di sette persone minorenni; analogamente, nell’indagine contro gli utenti dei RAT Blackshades (Remote Access Trojan malware) l’età media degli arrestati era di diciotto anni, mentre l’utente più giovane aveva solo dodici anni.

“Negli ultimi anni la NCA ha visto diminuire sensibilmente l’età media dei cybercriminali, dunque la campagna promossa dall’azienda si propone di motivare i bambini ad utilizzare le loro abilità in modo più positivo” ha dichiarato Richard Jones, il capo della NCA in un comunicato stampa; “questi individui sono dotati di notevoli e precoci capacità, che esercitate in maniera negativa danno rapidamente vita a cyber crimini” ha poi aggiunto Jones.

La campagna lanciata dalla NSA ha come slogan “make the right #CyberChoices”.

Cosa ne pensate di questa vicenda? Pensate che i cybercriminali giovanissimi rappresentino un reale problema sociale?

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