Pirati informatici in prigione grazie a Facebook

Ecco come la polizia ha acciuffato tre pirati informatici grazie a Facebook!

Come possono le agenzie governative scovare alcuni dei più famigerati pirati informatici? Nello stesso identico modo in cui noi scopriamo cosa hanno fatto i nostri amici per le vacanze di Natale: spiandoli sui social network!

Polizia su Facebook

Ad esempio, il ventiduenne Reece Baker, conosciuto sulla rete col nome di Baker92, era solito aggiungere una piccola dedica alla madre Ria sul file .nfo delle proprie condivisioni illegali. Gli agenti della Federazione Britannica Contro la Violazione del Copyright hanno correttamente ipotizzato che Baker92 fosse la combinazione del cognome e dell’anno di nascita. Dopodiché è bastato cercare sul database di Equifax chiunque fosse nato nel 1992, che di cognome facesse Baker e che fosse figlio di una donna chiamata Ria!

In modo del tutto simile, il ventiquattrenne Sahil Rafiq condivideva i propri torrent sotto una gran quantità di username diversi, tra i quali ad esempio memory100, hail_alpha e sohail20. Sfortunatamente per il ragazzo, aveva utilizzato l’identità sohail20 anche per un sito di assistenza clienti, dove aveva scritto una domanda riguardante il suo PC portatile, ed aveva firmato il tutto con un elegante “Distinti saluti, Sahil Rafiq”. Una volta in possesso del nome reale, le autorità hanno immediatamente rintracciato il suo profilo Facebook.

Pirati in prigione

Anche il quarantenne Graeme “Reidy” Reid è stato tradito da Facebook, in quanto utilizzava la stessa e-mail privata sia per il social network che per svolgere le proprie attività… piratesche. Alle forze dell’ordine è bastato cercare su Google il suo indirizzo e-mail, ed il primo risultato era proprio la sua pagina Facebook!

Penso si possa apprendere un’importante morale da tutta questa storia: se agli agenti del governo è bastata qualche rapida ricerca su Google per acciuffare tre dei più famigerati pirati informatici d’Inghilterra, forse nemmeno le nostre informazioni personali sono poi così segrete.

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