Cervello digitale

Secondo Humai, potremo far resuscitare i morti entro il 2045

Un nome quasi sconosciuto ha recentemente fatto molto parlare di sé. Parliamo di Humai, compagnia che avrebbe annunciato di avere intenzione di resuscitare i morti, utilizzando l’intelligenza artificiale per conservare le loro memorie e riportarli in vita.

Al momento sono stati forniti pochissimi dettagli, ma stando alle informazioni riportate sul sito internet ufficiale, i piani della compagnia sarebbero quelli di “conservare gli stili di conversazione, schemi comportamentali, processi mentali e più in generale ogni informazione su come funziona il corpo umano su un piccolo chip grazie all’utilizzo della nanotecnologia”. Queste informazioni verrebbero poi codificate in molteplici tecnologie sensoriali, che verranno poi installate in un corpo totalmente artificiale contenente però il vero cervello della persona deceduta.

Josh Bocanegra

“Penso che saremo capaci di resuscitare il primo essere umano entro i prossimi trent’anni, utilizzando la tecnologia criogenica per conservare e congelare il cervello dopo la morte”, ha affermato Josh Bocanegra, fondatore e CEO di Humai. “Grazie al nostro metodo, in futuro la morte sarà solo una possibilità, non una certezza. Tombe, foto, video o le nostre stesse memorie non sono il metodo migliore per ricordare i morti. Sogno un mondo dove sia possibile interagire con delle versioni artificialmente intelligenti dei nostri cari scomparsi, sia vocalmente che testualmente.”

È difficile al momento dire se si tratti di una qualche trovata pubblicitaria o addirittura di uno scherzo, ma nei prossimi anni terremo sicuramente sott’occhio l’ambizioso progetto della compagnia

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