Sembrava cosa quasi ovvia che Overwatch, attesissimo FPS online a squadre di Blizzard, sarebbe stato l’ennesimo titolo free-to-play. A dirla tutta, prima del BlizzCon la casa californiana non aveva mai rilasciato alcuna dichiarazione in merito, ma a giudicare dall’andamento dell’industria negli ultimi anni e dal grande successo riscontrato sia da Hearthstone che da Heroes of the Storm, non sembrava vi fosse alcuna ragione per Overwatch di andare controcorrente. Ha quindi stupito l’annuncio che il gioco verrà rilasciato in ben tre versioni differenti (una Standard Edition da $40, una Origins Edition da $60 ed una Collector’s Edition da $130), ognuna contenente i medesimi ventuno personaggi giocabili e mappe.
Una decisione che non ha però convinto i più. Da due giorni a questa parte, infatti, in ogni angolo della rete orde di appassionati esprimono, in alcuni casi in modo abbastanza animato, la propria preoccupazione che Blizzard abbia intenzione di far inizialmente pagare il prezzo pieno per il gioco, dopodiché rilasciare nuovi personaggi, mappe e contenuti aggiuntivi di vario genere come DLC, in pieno stile free-to-play.
“Devo ammettere che tutta questa storia mi ha un po’ infastidito”, ha dichiarato il Game Director Jeff Kaplan in un’intervista al BlizzCon. “Sembra che tutti si siano per qualche motivo fatti l’idea errata che ai ventuno personaggi presenti al lancio si sarebbe affiancato anche una sorta di ‘negozio’, dove poter acquistare eroi aggiuntivi. La verità è che al momento non sappiano nemmeno se e come aggiungeremo mai altri personaggi nel gioco, e posso assicurarvi che non abbiamo mai avuto intenzione di vendere mappe aggiuntive.”
Anche se quindi la Blizzard non ha ancora definito con precisione i propri piani per il futuro di Overwatch, Kaplan ha insistito sul fatto che il gioco non adotterà assolutamente il modello di Heroes of the Storm.