Ricordate Vine, l’app divenuta celebre per gli short videos caricati sul web? A metà dicembre, dopo quasi un anno dalla chiusura, si prospettava – da parte del fondatore Dom Hofmann – una clamorosa riapertura in una rivisitata versione 2.0. Ad oggi, lo stesso creatore fa marcia indietro.
Aveva entusiasmato tutti i nostalgici la notizia che voleva un ritorno in auge di Vine nel 2018. La brutta notizia arriva proprio da Twitter, con il quale si annuncia la posposizione del progetto. Dal comunicato – tra le altre cose – si evince che la decisione è stata presa per ragioni economiche ed a causa di elevate spese legali. Ricordiamo che Vine, quando venne lanciato nel 2013 – inizialmente soltanto su iPhone ed iPod touch – raggiunse in breve tempo il record di download. Ad oggi lo scenario risulta profondamente cambiato, in quanto il mercato è pieno di piattaforme che offrono un servizio equivalente, in maniera anche più performante. Basti pensare alle innovazioni portate da Snapchat ed Instagram, che hanno saputo incarnare lo spirito di Vine e personalizzarlo.
Nel 2016 –Twitter – la società proprietaria di Vine, decise di interromperne il servizio. Andiamo a capire il perchè. Nonostante l’app abbia cavalcato il successo per anni, con il merito principale – probabilmente – di essere stata la prima nel suo genere, è divenuta superflua negli ultimi tempi.
Infatti, le ragioni dietro la chiusura sono principalmente economiche: Vine non garantiva profitti tali – alla società proprietaria – da giustificarne la continuazione. Il fallimento, infatti, era dietro l’angolo, nonostante i video brevi da 6 secondi racchiudessero dei contenuti graditi all’utenza. Il problema, quindi, nasce dallo scarso utilizzo della pubblicità che inevitabilmente ha stroncato gli introiti.
Sebbene il fondatore – Dom Hofmann – nel suo tweet parli di un allungamento dei tempi, pare proprio che, viste le esigenze di mercato, molto difficilmente la sua creatura in versione 2.0 possa vedere nuovamente la luce.
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