Come se lo scandalo legato al Cambridge Analytica non fosse già stato abbastanza, nuove notizie poco poco rassicuranti arrivano da Facebook. Questa volta il problema sarebbe legato all’applicazione per Android che – a causa di un bug – si sentirebbe autorizzata a chiedere i permessi di amministratore (superuser) al nostro smartphone. Sembra che, in meno di 24 ore l’increscioso malfunzionamento sia stato risolto.
Ironia a parte, il bug che ha colpito l’app di Facebook per Android non è assolutamente da sottovalutare. I permessi richiesti, quelli che abilitiamo tramite la procedura del ROOT per intenderci, consentono di avere completo accesso allo smartphone ed alle informazioni in esso contenute. Molto più di quanto possiamo inserire noi stessi nell’account personale sul social.
LEGGI ANCORA: Facebook Stories: via libera ai test per introdurre la pubblicità
Un potenziale a disposizione dell’applicazione decisamente pericoloso. Il numero di utenti che si è accorto della problematica è abbastanza ampio, anche se non corrisponde alla totalità di possessori di smartphone Android con permessi di ROOT abilitati ed applicazione del social installata.
LEGGI ANCHE: Facebook: oltre 200 app avrebbero rubato i dati degli utenti
L’azienda sembra aver preso visione del problema, giustificandosi spiegando che si è trattato di un “errore di codifica del sistema antifrode” e che “Facebook non ha assolutamente bisogno dei permessi di amministratore per funzionare, infatti il problema è già stato risolto“.
[su_app]La PlayStation 5 è stata lanciata il 19 novembre 2020 in Italia, una settimana dopo…
Dopo 16 anni dal suo arrivo sul mercato, iPhone 2G torna a sconvolgere la vita…
Con l'acquisizione di Activision oramai andata in porto, Microsoft e Sony hanno finalmente firmato uno…
L'operatore virtuale di Vodafone torna alla carica e questa volta prova a tentare i clienti…
Google ha annunciato oggi l'arrivo di Bard anche in Europa e in Italia, dopo la…
L'accesso a Internet è diventato fondamentale nella nostra società sempre più digitale. Per garantire una…