L’iPhone X è un dispositivo che divide: su questo ci sono pochi dubbi. Anche i dati riguardo alle vendite non sembrano trovare comune accordo. C’è chi parla di un buon successo, chi di flop. Apple è stata molto sibillina riguardo agli effettivi numeri di vendita. Dal Giappone, però, arriva la notizia secondo cui l’azienda di Cupertino avrebbe tagliato la produzione del suo top di gamma. Dalle 40 milioni di unità previste per il Q3 2018, Apple è scesa ad una stima di circa 20 milioni. Una taglio del 50% della produzione che mette nei guai Samsung.
Come sappiamo, infatti, Samsung è l’unico fornitore del bellissimo pannello OLED montato sull’iPhone X. Una partnership potenzialmente eccezionale per l’azienda coreana, date le prospettive di vendita del melafonino, avvalorate anche dai numeri da capogiro, in termini di vendite, fatti registrare da Apple nel corso degli ultimi anni.
Così Samsung aveva spinto sulla produzione degli schermi in modo deciso. Il dietrofront di Apple, per molti versi inaspettato, ha colto in contropiede anche Samsung. L’azienda coreana ha dovuto ridurre di oltre il 40% il livello di produzione dei propri stabilimenti, che girano attualmente al 50-60% della capacità produttiva. Stime che sono emerse da un’analisi compiuta dagli esperti DDSC (Display Supply Chain Cosultans).
Samsung si ritroverebbe adesso con un surplus di pannelli OLED flessibili. Questi sono molto costosi (si parla di circa 100 dollari per unità) e difficili da piazzare a clienti diversi da Apple. Solo produttori di fascia premium possono permettersi l’acquisto di tali pannelli, con una conseguente ricaduta dei costi dello smartphone sull’acquirente. I produttori che si concentrano si dispositivi di fascia media si tengono alla larga da questo tipo di display, che non farebbero altro che far impennare il prezzo finale del device, rendendolo poco competitivo.
I produttori di fascia media preferiscono così utilizzare display LCD, che costano il 40% in meno di un OLED. Se pensiamo che colossi cinesi come Vivo o OPPO dotano di display OLED solo il 5-10% dei propri device, ci rendiamo conto di quanto sia difficile per Samsung piazzare questo eccesso. Neanche la stessa azienda coreana è in grado di assorbire internamente il surplus. La conseguenza è un crollo dei prezzi dei pannelli OLED rigidi, come evidenzia sempre DSSC. Probabilmente vedremo nel prossimo futuro sempre più Smartphone di fascia media dotati di questi pannelli. Comunque un danno per Samsung che si ritrova nella condizione di doverli svendere.
In aggiunta a tutto ciò bisogna tenere conto del fattore concorrenza. Attualmente l’azienda di Seul detiene il 95% del mercato dei pannelli OLED. Un dominio che però, aziende emergenti ed agguerrite come la cinese BOE Technology Group e la taiwanese Tianma Microelectronics, forti anche dei finanziamenti governativi, vogliono mettere in discussione. Il fuoco nemico arriva anche dalla Corea stessa, dove LG Display sta dando un fortissimo impulso allo sviluppo della propria catena produttiva.
L’ancora di salvataggio potrebbe essere, per Samsung, la produzione massiccia del nuovo e futuristico Galaxy X. Il dispositivo dovrebbe vedere la luce entro fine 2018 ed essere dotato di un rivoluzionario pannello OLED flessibile. Un tipo di display che solo la compagnia coreana, forte del suo know-how sarebbe, nel breve periodo, in grado di realizzare, tanto per i propri dispositivi, quanto per quelli dei competitors.
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