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Google Camera HDR+ ora disponibile anche su SoC Samsung Exynos

La Google Camera HDR+ è adesso compatibile anche con smartphone basati su chipset Samsung Exynos. La notizia arriva direttamente dalla community di XDA, grazie alla quale è stato effettuato il porting dell’app targata Google.

Google Camera HDR+ compatibile con chipset Exynos di Samsung

Se foste fra i possessori di smartphone basati su SoC Samsung Exynos, come S7 o S8, adesso potete sperimentare il funzionamento della Google Camera HDR+. Inizialmente l’app era soltanto compatibile con gli smartphone basati su Snapdragon 8xx di Qualcomm, come LG G6, OnePlus 5 ed altri ancora, anche se non tutti. Ad esempio ZTE Axon 7 non sarebbe del tutto compatibile.

L’app Google Camera è stata resa celebre dal Google Pixel, sul quale restituisce risultati di alto livello. Inoltre, la modalità HDR+ è in grado di realizzare ottimi scatti con diverse esposizione combinate fra loro. Tuttavia, non essendo un’app nativa e ufficialmente rilasciata per altri telefoni, i risultati possono essere imprevedibili. Sicuramente arriveranno aggiornamenti che ne miglioreranno il funzionamento: per il momento potete scaricarla direttamente dal thread ufficiale.

Google Camera: che cos’è l’HDR+?

Ma quali sono le differenze fra la classica modalità HDR e quella HDR+? Per chi non lo sapesse, l’opzione HDR (High Dynamic Range) è pressoché essenziale quando ci si trova dinnanzi ad una scena con parti illuminate ed altri in ombra. Infatti, tramite questa funzione la fotocamera effettua più scatti della stessa inquadratura, ognuno di esso con esposizioni diverse.

Dopodiché l’ISP (Image Signal Processor) elabora le immagini ottenute, combinandole ed ottenendo una foto finale in cui le parti in luce e in ombra sono adeguatamente illuminate, evitando il più possibile la presenza di rumore nelle parti scure ed effetti di “bruciatura” in quelle più luminose.

La prima differenza sta nel fatto che, invece di effettuare scatti con differenti esposizioni prima di fonderle, l’HDR+ cattura l’immagine ad un unico livello di esposizione settato leggermente più basso, in modo da evitare eventuale rumore e/o bruciature. Dopodiché, la foto più nitida fra quelle scattate viene utilizzata come immagine di riferimento, con le altre a creare i vari layer.

La seconda differenza, forse quella principale, sta nel fatto che, con la funzione HDR+ attiva, la fotocamera sta effettivamente scattando ancor prima che si vada a cliccare sul tasto Shutter, con circa 15/30 fps immagazzinati temporaneamente e gestiti dall’ISP.

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