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Vodafone: multa da 580 mila euro dall’AGCOM per scarsa trasparenza

Ricordate le rimodulazioni Vodafone dello scorso settembre, ottobre e novembre 2018? Ebbene sembra proprio che all’AGCOM (e ai consumatori) non siano proprio andati giù e dopo mesi arriva la stangata da parte dell’ente, con una multa di 580 mila euro nei confronti dell’operatore rosso.

Vodafone multata dall’AGCOM per scarsa trasparenza: ecco cos’è successo

Secondo l’ordinanza di ingiunzione dell’AGCOM, Vodafone avrebbe violato l’articolo 70 del decreto legislativo del 1 Agosto 2003. Il gestore è accusato di scarsa trasparenza da parte di numerosi clienti, i quali hanno attivato determinate offerte prima della rimodulazione, tramite call center o i punti vendita del brand, i quali avrebbero specificato che le stesse non avrebbero subito variazioni nel breve periodo.

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Inoltre per altri utenti si è presentata una situazione differente. Vodafone ha assicurato – poco prima dello scadere delle rimodulazioni – che i clienti con telefono, smartphone, mobile Wi-Fi o Vodafone TV con contributo di attivazione a rate avrebbero potuto continuare a pagare le rate residue con la stessa cadenza e metodo di pagamento, pur effettuando la recessione del contratto della promo collegata. Nonostante ciò, l’operatore avrebbe presentato agli utenti una brutta sorpresa, con l’addebito in un’unica soluzione (dopo aver esercitato il diritto di recesso).

Secondo le verifiche dell’AGCOM, il gestore non ha assolto gli obblighi informativi previsti in sede precontrattuale, in quanto i clienti non sarebbero stati informati delle rimodulazioni dello scorso 3 settembre 2018.

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Per quanto riguarda la questione delle rate, Vodafone ha affermato “che le norme che garantiscono l’esercizio del diritto di recesso senza oneri si riferiscono alla mancata applicazione da parte dell’operatore di costi di disattivazioni e penali e pertanto in tale categoria non possono rientrare, ad esempio, gli addebiti collegati a telefono o apparati, gli sconti applicati o i costi di attivazione”. L’AGCOM non ha accolto le argomentazioni del gestore, a causa di alcune azione dello stesso che avrebbero limitato il diritto di recesso dei clienti.

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