Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nelle intenzioni di Amazon non c’è quella di sostituire tutti gli umani con robot super efficienti. Almeno non nell’immediato, visto lo stato attuale della tecnologia, ancora troppo indietro rispetto all’operatore di una persona in carne ed ossa. A parlarne è lo stesso Scott Anderson, direttore della sezione robotica di Amazon, in occasione di un’intervista da parte di Reuters.
Quello che molti non considerano, stando al ragionamento di Scott, è che l’efficienza dei robot si limita ad una mansione unica e ripetibile. Nel momento in cui quel robot deve “uscire dagli schemi”, ecco che subentrano rallentamenti, oltre che costi e sforzi di riprogrammazione. Al contrario, un essere umano è in grado di apportare modifiche al proprio operato senza grande sforzo, rendendosi così decisamente più flessibile.
Basti pensare alla semplice azione di riconoscere l’oggetto ordinato e prenderlo senza averlo mai visto prima. Un gioco da ragazzi per una persona ma al contempo un’operazione che può rivelarsi complessa per una macchina automatica. E all’interno dei magazzini, specialmente se complessi e districati come quelli di Amazon, sono svariate le situazioni in cui un robot può andare in difficoltà.
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A dare una mano in questo senso c’è l’intelligenza artificiale, con i robot che stanno iniziando a maturare dei sistemi di auto-allenamento per migliorarsi nel corso del tempo. Ma ci vorrà ancora tempo prima di vedere un magazzino totalmente automatizzato. Secondo le previsioni di Scott, con le tecnologie attuali ci vorranno almeno 10 anni prima di poter assistere ad una novità del genere. Nel frattempo la compagnia di Bezos fa piccoli passi in questa direzione, come il test di Amazon Scout, il robot corriere per la consegna dei pacchi.
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